Ennesimo rinvio ieri mattina dell’udienza preliminare a carico delle 29 persone indagate nell’inchiesta “Omnia 2” che aveva fatto emergere una serie di gravi violazione nella gestione del cimitero di Sezze. L’indagine aveva preso il via nel 2019 e nel marzo 2021 erano state arrestate 11 persone.
Tra queste l’ex custode Fausto Castaldi, il dipendente comunale Maurizio Panfilio, Antonio Castaldi, figlio di Fausto e titolare di un’impresa edile; i titolari delle agenzie funebri Gianni e Giusino Cerilli, Alfredo De Angelis, Fausto Perciballe, Gianluca Ciarlo; i marmisti Francesco e Antonio Fanella; l’ex consigliere comunale Antonio Piccolo, l’ex vice sindaco Antonio Di Prospero, Pino Reginaldi, il vigile urbano Paolo Rosella, l’ex comandante dei carabinieri di Sezze Mattia Benvenuto.
Le accuse sono, a vario titolo, quelle di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio; induzione indebita a dare o promettere utilità; distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere; peculato continuato; concussione; tentativo di minaccia o violenza per costringere a commettere un reato; esecuzione di lavori in assenza del titolo abilitativo.
Ma a distanza di tre anni da quegli arresti l’iter giudiziario arranca: da allora si sono succeduti tre diversi giudici per l’udienza preliminare e tra difetti di notifica e altri inconvenienti.
A novembre, oltre al pm, la parola passerà agli avvocati Renato Archidiacono, Dino Lucchetti, Angelo Farau, Orlando Mariani, Francesca Apponi, Marco Rossi, Sinuhe Luccone, Antonio Orlacchio, Giancarlo Vitelli. Il Comune di Sezze è parte civile.