Bigiotteria e marchi falsi: sequestrati 60mila pezzi tra Pescara e Civitanova Marche

Le indagini proseguono per individuare altri canali di approvvigionamento dei beni illegali e ulteriori persone coinvolte

Bigiotteria e marchi falsi: sequestrati 60mila pezzi tra Pescara e Civitanova Marche
di Patrizia Pennella
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Martedì 21 Maggio 2024, 06:00

Per chi vive di contraffazione sono un piccolo tesoro: 2.500 etichette Colmar, identiche a quelle originali ma evidentemente false sotto la lente di uno sguardo esperto. E poi una grande quantità di bigiotteria di dubbia regolarità, che a diretto contatto con la pelle avrebbe potuto provocare reazioni allergiche. In totale, sono oltre 60 mila i prodotti contraffatti finiti sotto sequestro grazie alle indagini eseguite dalle Fiamme gialle del capoluogo adriatico in materia di sicurezza prodotti e tutela del Made in Italy, nell’ambito del piano d’azione “Stop fake".

Il primo controllo riguarda un esercizio commerciale di Pescara in cui sono stati rinvenuti migliaia di articoli falsi. Orecchini, bracciali, collane e anelli non sicuri, sprovvisti di packaging adeguato e di informazioni sull’eventuale presenza di materiale allergizzante come il nichel. Risalendo la filiera commerciale, i finanzieri hanno rintracciato il fornitore della merce, un grossista di origini cinesi con deposito a Civitanova Marche, denunciato per frode in commercio poiché sprovvisto della documentazione afferente i test di laboratorio sui metalli pesanti (nichel, cadmio e piombo) presenti nei prodotti venduti nelle percentuali massime previste.

FALSE GRIFFE

In seguito, nei pressi della stazione di Pescara, i militari hanno deciso di controllare un'altra persona: quando l'uomo ha capito che i militari si stavano avvicinando è scappato dopo aver gettato a terra un sacchetto con oltre 2.500 griffe Colmar, risultate contraffatte. «La contraffazione - afferma il comandante provinciale della guardia di finanza di Pescara, colonnello Antonio Caputo - è un fenomeno moltiplicatore di illegalità.

Alimenta svariati settori dell'economia sommersa, dall'immigrazione clandestina al lavoro nero, dall'evasione fiscale al riciclaggio di denaro».

Le indagini proseguono per individuare altri canali di approvvigionamento dei beni illegali e ulteriori persone coinvolte. Infine una serie di istruzioni che possono aiutare i consumatori nella scelta: «Evitare di comprare prodotti troppo economici; un prezzo troppo basso - spiega il colonnello Caputo - può essere invitante, ma anche indice di scarsa qualità. Sembra un’occasione e invece si rischia di comprare un prodotto si deteriora molto prima dell’originale. Per gli acquisti rivolgersi sempre a venditori autorizzati che offrono garanzie sull’origine della merce. Diffidare di prodotti proposti per strada o sulla spiaggia da venditori irregolari, in banchetti e mercatini improvvisati, ecc. Controllare sempre le etichette dei prodotti acquistati perché l’etichetta è la loro “carta d’identità”: diffidare di quelli con scritte minuscole o poco chiare o privi delle indicazioni d’origine e del “marchio ce”. Le etichette più corrette sono quelle che garantiscono la migliore conoscenza del prodotto: trasparenza del marchio, processo produttivo, luogo di produzione e caratteristiche».

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