Il rogo a Rouen e gli spari a Stoccolma: con la guerra si scatena l’odio antisemita

Il rogo a Rouen e gli spari a Stoccolma: con la guerra si scatena l’odio antisemita
di Mauro Evangelisti
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Sabato 18 Maggio 2024, 07:25

Un uomo ha appiccato il fuoco in una Sinagoga nel Nord della Francia. A Stoccolma colpi di arma da fuoco contro l’ambasciata di Israele. Nei campus universitari americani, da settimane, ci sono episodi di antisemitismo evidente. Cosa sta succedendo? In Italia i casi di antisemitismo sono quasi raddoppiati in un anno. I numeri sono simili negli Stati Uniti e in Gran Bretagna ma più alti in Francia, dove in un anno sono quadruplicati. Sottolinea il report “Antisemitism worldwide for 2023”, realizzato da Tel Aviv University e Adl (Anti-Defamation League): la situazione era già preoccupante e in peggioramento nei mesi precedenti, ma dopo il 7 ottobre c’è stato un incremento delle azioni contro le comunità ebraiche.

GUERRA

Ricordiamolo: quella del 7 ottobre 2023 è una delle pagine più dolorose per Israele. Hamas e altre organizzazioni turistiche hanno attaccato alcuni insediamenti oltre il confine della Striscia di Gaza uccidendo brutalmente anche donne e minori. In totale le vittime sono state 1.200, a questi si sono aggiunte 252 persone prese in ostaggio, una parte consistente è ancora prigioniera dei terroristi a Gaza. L’offensiva dell’Idf ha consentito di stanare molti miliziani di Hamas, ma ha causato anche la morte di moltissimi palestinesi civili (anche donne e bambini) e ad oggi il conto delle vittime supera la cifra di 35mila. Questo è lo scenario: la ferocia di Hamas, che non ha risparmiato neppure minori, giovani che stavano partecipando a una festa musicale, lavoratori immigrati arrivati dal Sud-Est asiatico per migliorare la loro condizione di vittima e sono stati trucidati, non ha causato indignazione nelle opinioni pubbliche occidentali; la risposta militare dell’esercito israeliano, che ha coinvolto anche i civili, ha alimentato invece l’odio contro gli ebrei. Lo si è visto la settimana scorsa, in modo rumoroso e surreale, in un evento di portata mondiale come l’Eurovision a Malmoe, in Svezia, dove la cantante israeliana è stata platealmente fischiata e contestata dal pubblico e perfino dai giornalisti e dai colleghi cantanti. Alla Bbc la troupe della tv israeliana Kan ha raccontato di essere stata isolata e di «avere subito una dimostrazione di odio senza precedenti da parte di altre delegazioni e dagli altri artisti» nell’evento di Malmoe (sull’Eurovision in Italia c’è un’attenzione crescente, ma non paragonabile a quella del resto d’Europa e del mondo). Proprio in Svezia, a Ostermalm, nel centro di Stoccolma, vicino all’ambasciata israeliana sono stati esplosi dei colpi di pistola. La polizia ha fermato un ragazzino di 14 anni. La Comunità ebraica di Stoccolma ha spiegato: siamo stati informati che c’è un collegamento con l’ambasciata per la quale sarà rafforzata la protezione.

ATTENTATO INCENDIARIO

Ancora più grave l’episodio di Rouen, una cittadina francese di 115mila abitanti in Normandia: un uomo di 29 anni, di origini algerine, ha appiccato un incendio nella Sinagoga. Era armato e ha minacciato i poliziotti intervenuti per fermarlo. Si trovava sul tetto della Sinagoga, dal quale si è buttato, armato di coltello. Aveva anche uno scalpello che ha scagliato contro gli agenti. Un poliziotto ha reagito, gli ha sparato e lo ha ucciso. Il fuoco è stato domato, ma il rogo ha causato danni significativi all’edificio. Commenta il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun: «L’attentato incendiario alla Sinagoga di Rouen e gli spari contro l’Ambasciata di Israele in Svezia sono solo gli ultimi episodi di un antisemitismo che in Spagna, Francia e Regno Unito ha fatto registrare aumenti di oltre il 1000 per cento, ma che si sta manifestando in modo drammatico in tutto il mondo, dalle Università americane a quelle italiane e in tutti i continenti. L’odio antiebraico non si è mai fermato e anche quando non si esprimeva in azioni violente covava come un movimento carsico. È paradossale che sia risorto proprio dopo i massacri di Hamas del 7 ottobre. Nessuno stupore da parte nostra, ma ci aspettiamo che l’antisemitismo venga condannato senza se e senza ma. Quanto a noi ebrei di Roma, sappiamo di dover tenere alta la guardia e confidiamo nella vicinanza delle istituzioni e nella professionalità delle forze dell’ordine». In Italia l’Osservatorio sull’Antisemitismo del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea ha registrato 454 casi nel 2023 (259 online, 195 nel mondo reale), erano stati 241 un anno prima. Dei 454 casi del 2023, 216 sono successivi al 7 ottobre.

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