Nelle giornate in cui le polveri sono maggiori (come quelle delle tempeste desertiche), è sempre buona regola, soprattutto per chi è fragile, uscire con prudenza e usare i dispositivi di protezione individuali che abbiamo imparato a usare durante la gestione della pandemia Covid. Francesco Lombardi, pneumologo del policlinico Gemelli e segretario del gruppo di studi sulla Bpco della Sip (la Società italiana di pneumologia) ne è convinto.
Le conseguenze
Ma quali possono essere i danni da una sovraesposizione dettata dalle polveri? «Siamo già abbastanza esposti a un particolato inorganico, basato principalmente sull’inquinamento da combustioni - dice lo pneumologo - Avere più polveri sottili vuol dire esporre di più le vie alte respiratorie. Le Pm10 causano irritazioni che sono transitorie a differenza di quelle molto sottili (le Pm 2,5) che una volta che arrivano in fondo ai polmoni poi non le togliamo più, Le Pm10 sono polveri più grandi che possono però causare irritazioni, faringiti, tracheiti. E possono portare un po’ di problemi in più a persone già fragili». «Sicuramente gli asmatici, chi soffre di Bronchite cronica ostruttiva e in generale i più fragili sono più esposti alle conseguenze dell’esposizione delle polveri sottili - prosegue Lombardi - Sono utili le mascherine Ffp2 e che fanno da filtro e che sono preferibili rispetto alle altre. Comunque, è bene evitare di uscire quando ci sono le maggiori concentrazioni di polveri e di inquinanti».