A volte ritornano. Soprattutto a una manciata di giorni dalle urne. Dalla caccia ai balneari, dai dehors al salario minimo: eccole, le "bandierine" da campagna elettorale. I provvedimenti che, a destra come a sinistra, interessano pochi o pochissimi beneficiari. Oppure quelli che (come nel caso della retribuzione minima di 9 euro l'ora) difficilmente vedranno davvero la luce, perché i rapporti di forza in parlamento sono chiaramente a sfavore. Ma i partiti le sventolano lo stesso, con un obiettivo preciso: raccogliere voti alle Europee.
I blitz della maggioranza
Si spiega (anche) così, almeno a sentire le opposizioni, la fretta con cui è stato riportato in carreggiata il ddl sicurezza, presentato in parlamento a gennaio, discusso a febbraio e poi rimasto fuori dai radar. Ora il testo è tornato in commissione, e la maggioranza punta a portarlo in Aula a stretto giro. Le opposizioni attaccano: «Un'ennesima forzatura - dice il Pd - vogliono imporre una discussione di soli 5 giorni su un provvedimento approvato in Cdm a gennaio e senza alcuna scadenza, guarda caso a tre settimane dalle elezioni, ancora un provvedimento usato solo come bandiera elettorale».
Ma la lista dei "blitz" è lunga. La Lega, con una pdl a prima firma di Francesco Bruzzone, punta a rivedere la legge sulla caccia, dando più libertà alle regioni per il controllo della fauna selvatica e potenzialmente abolendo il silenzio venatorio. L'opposizione parla di legge "spara-facile", ma la proposta - ferma per ostruzionismo in commissione - potrebbe ora rientrare come emendamento nel decreto Agricoltura che martedì verrà incardinato in commissione al Senato. «Sono pronti gli emendamenti - ha detto Bruzzone in un video su Fb - per portare i contenuti della pdl all'interno del decreto per abbreviare i tempi».
Nel frattempo, il ministro di Imprese e made in Italy ha annunciato l'intenzione di voler inserire nel cdl Concorrenza una norma per consentire a bar a ristoranti di continuare a tenere i dehors fuori come durante la pandemia.
Le bandiere dell'opposizione
Anche l'opposizione non è immune dalle proposte bandiera. Pd, Cinquestelle, Azione e Verdi sinistra hanno rilanciato nelle scorse settimane la legge sul salario minimo, depositando le firme in Cassazione per una proposta di iniziativa popolare. Scarsissime (o nulle) le probabilità che il testo veda la luce, considerata la contrarietà della maggioranza: l'operazione servirà più che altro per riaccendere un faro sul minimo contrattuale di 9 euro l'ora. Anche in vista della campagna elettorale.
Lo stesso scopo della legge contro le "candidature-truffa" al Parlamento europeo proposta da Giuseppe Conte dei Cinquestelle. Con cui il presidente stellato punta a inserire un divieto di corsa a Bruxelles per membri del governo e parlamentari in carica in Italia. Peccato che non si possa fare: chiunque, da Costituzione, ha il diritto di candidarsi alle assemblee elettive, purché abbia l'età richiesta e goda dei diritti politici di elettorato attivo e passivo. Diverso il caso dell'incompatibilità delle due cariche (già prevista), che impone a chi venga eletto di optare per uno dei due scranni. Ma pazienza: l'importante è sventolare la bandiera. E, possibilmente, raccogliere voti.