Vernice sui negozi delle griffe in via Condotti a Roma, lo sfregio dei vandali: denunciate sedici persone

L'assalto ieri alle 11, quando appartenenti al movimento “Ultima generazione​” hanno lanciato secchiate di vernice arancione

Vernice sui negozi delle griffe in via Condotti, pseudo-ambientalisti spintonati e insultati: denunciate 16 persone
di Laura Bogliolo
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Venerdì 17 Maggio 2024, 07:00

Il primo indizio del contagio è il rumore stonato dei mezzi Ama, protagonisti della strada ridotta a un pantano: operai imbracciano lance che gettano acqua. Anche l’odore, subito dopo il raid, è diverso, qui, a pochi passi da piazza di Spagna: c’è vernice ovunque e addetti degli store sono al lavoro per cercare di neutralizzare la sostanza arancione dalle vetrine. Lo sguardo dei turisti che Roma accoglie generosamente è quasi innaturale, incupito da un senso di delusione e incredulità. Dilaga come un’infezione e contagia anche via dei Condotti l’attacco a luoghi che rappresentano la storia e la cultura di una città. Ieri, alle 11 è stato sferrato l’assalto: appartenenti al movimento “Ultima generazione” hanno lanciato secchiate di vernice arancione contro le vetrine dei negozi delle grandi firme del made in Italy.

Roma, blitz di Ultima Generazione a via Condotti: imbrattate le vetrine dei negozi di lusso. Aggrediti e insultati dai passanti

La vicenda

«Abbiamo sentito gridare, abbiamo avuto paura, quindi abbiamo abbassato velocemente le serrande» dirà qualche ora dopo la commessa di uno store sulla strada chiusa per ore per consentire la pulizia e i rilievi della polizia scientifica.

Seminando panico, il gruppo si è accanito contro le vetrine di negozi come Yves Saint-Laurent, Luis Vitton, Prada, Gucci, Bulgari, Armani, Cartier. All’interno, commessi e clienti terrorizzati, bloccati dal caos scoppiato sulla strada usata non solo per lo shopping, ma più semplicemente per vivere la bellezza del Tridente. Alcuni passanti e addetti alla sicurezza delle boutique hanno tentato di fermare il raid scattato in mezzo a centinaia di turisti. Sono volati spintoni e insulti. «State compiendo un reato!», «non si protesta così», «siete dei vandali», «mi paghi il giubbotto che mi hai macchiato» hanno gridato residenti e turisti. Nessun consenso, quindi, dalla folla. Strada bloccata e disabili in carrozzina in difficoltà. Il gruppo, poi, ha mostrato striscioni con le scritte “1 ottobre Giustizia Piazza del Popolo” e “Fondo riparazione”. «In realtà - ha detto una residente - non ho proprio capito per cosa protestassero: ho sentito frasi confuse».

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Tra gli abitanti c’era anche chi si interrogava sui danni ambientali causati: «Gli operatori dell’Ama stanno usando moltissima acqua per pulire la strada. Gli ecoattivisti non pensano a questo spreco?». Uno spreco che ha anche un costo per il Comune e quindi per i romani. Qualche esempio: per pulire la facciata di Palazzo Vecchio a Firenze ci sono voluti 5mila litri d'acqua. Sono stati sprecati 300mila litri, invece, quando gli ecoattivisti versarono una soluzione con carbone vegetale nella Fontana di Trevi. Ieri Ama ha fatto intervenire tre spazzatrici, un mezzo lavastrade e una idropulitrice. Insomma, l’unico messaggio arrivato a centinaia di turisti e residenti è stato quello del disastro provocato: danni agli esercenti, alla strada pubblica e all’immagine della Capitale e dei luoghi tutelati dall’Unesco. Nessun consenso e anche una beffa: sulle vetrine di Prada era stata applicata una pellicola protettiva oscurante che ha limitato i danni.

Le denunce

Quando sono intervenuti gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale del I Gruppo, gli attivisti hanno fatto resistenza passiva: 16 le persone, 11 uomini e 5 donne, sono state portate via tra gli applausi della folla. È scattata la denuncia a piede libero per danneggiamento di edificio storico e violenza privata. Alcuni si erano già resi protagonisti di raid e avevano ricevuto il foglio di via che (ovviamente) non hanno rispettato. Martedì c’era stato uno sfregio simile in via del Corso. Lunedì incursioni agli Internazionali di Tennis. In un comunicato di “Ultima generazione” si legge: «Questi negozi sono simboli di una società ingiusta, questo lusso è basato sullo sfruttamento delle persone e del pianeta». Carlo Eleuteri, storico gioielliere di via dei Condotti, una vita per il commercio, con le vetrine pulite «perché la vernice era finita», a fine giornata ieri chiudeva la storica bottega. E sconsolato chiedeva: «Chi pagherà i danni? Si devono cambiare le leggi».

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