Furto al Bataclan, l'opera di Banksy attesa in Francia per la festa nazionale

Furto al Bataclan, l'opera di Banksy attesa il Francia per la festa nazionale
di Rosalba Emiliozzi
3 Minuti di Lettura
Sabato 27 Giugno 2020, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 08:53

 Una mostra con l’opera di Banksy rubata al Bataclan. E’ l’idea che sta maturando in queste ore: la Ragazza in lutto esposta alla sede dell’Unesco a Parigi e una mostra-anteprima a Roma. Su questa doppia iniziativa - che è anche una risposta forte alla profanazione del dolore delle vittime del terrorismo - stanno lavorando i carabinieri. Francesi e italiani stanno organizzando l’arrivo del dipinto a Parigi per il 14 luglio, data della Festa nazionale francese. Un rientro in pompa magna, in grado di spazzare via l’oltraggio del furto di un’opera dedicata alle vittime degli attacchi terroristici.

LEGGI ANCHE Bataclan, dietro il furto del Banksy il contrabbando di opere d'arte: le indagini portano a Giulianova

Il dipinto di Banksy, street artist di fama internazionale di cui nessuno conosce con certezza il volto e l’identità, è stato sottratto la notte del 25 gennaio del 2019 da una banda di ladri con passamontagna e smerigliatrice: la porta d’emergenza, dove è stata dipinta la Ragazza addolorata, è stata smontata, caricata su un furgone e fatta sparire. È stata ritrovata, dopo più di un anno, in un casolare di Sant’Omero, in provincia di Teramo, coperta malamente e buttata in una soffitta, da un albergatore italo-francese di Tortoreto, G. P., 56 anni, titolare di un b&b. Quando ha visto arrivare a casa sua i carabinieri e gli uomini della gendarmerie francese è caduto dalle nuvole: «Non è mio quel pannello, un vecchio cliente, un magrebino che abita in Francia, mi ha chiesto il favore di tenerlo per un po’ e così ho fatto. Non conosco il valore dell’opera». G. P., assistito dai legali Angelo Palermo e Luca Di Edoardo, si è messo a disposizione degli investigatori fornendo chiarimenti e tutti i messaggi intercorsi tra lui è il 40enne magrebino: «Ha carpito la mia fiducia, per me è stato come ricevere una pugnalata» ha detto ai suoi legali.

LEGGI ANCHE Il Bansky nella soffitta dell'albergatore: tutti i segreti del blitz che ha fatto ritrovare la porta del Bataclan in Abruzzo

A mettere in contatto G. P. con il magrebino è stato un ex commerciante di auto, R. P., 60 anni, di Giulianova, ex vicino di casa dell’albergatore. Tutti e tre sono indagati in Italia per il reato di ricettazione, cioè per aver nascosto un’opera di immenso valore economico, provento di furto, con lo scopo di rivenderla sul mercato nero del collezionismo d’arte. Altra inchiesta è aperta in Francia, che ha portato pochi giorni fa all’arresto di 9 persone, tutti uomini magrebini coinvolti a vario titolo nel furto e nella sparizione della Ragazza in lutto. In Francia la svolta delle indagini è arrivata dopo circa 15 giorni dalla scoperta del Banksy a Sant’Omero, dove si è arrivati grazie agli agenti francesi che da tempo stavano alle costole del magrebino e indagavano sui suoi spostamenti sospetti in Italia.

LEGGI ANCHE Ferrara punta sui graffi(ti) di Banksy per il rilancio

Il dipinto ha un grande valore simbolico in Francia. La Ragazza in lutto, dedicata alla 90 vittime degli attacchi terroristici del 2015 al teatro Bataclan di Parigi, ha fin da subito suscitato emozioni profonde, molti si fermavano in raccoglimento, chi portava una candela, chi un fiore, rubarlo è stato come rivivere il massacro, un atto sacrilego, un oltraggio al Bataclan e a tutto ciò che oggi quel teatro violato rappresenta per la Francia e per il mondo. L’esposizione all’Unesco di Parigi vuole riparare all’offesa del furto, rimarcare che il grande male non vince quando più popoli agiscono insieme e perseguono la giustizia che, seppure lenta e sotto traccia, arriva sempre a portare ordine.
i

© RIPRODUZIONE RISERVATA