Oltre ad essere carente di medicine, quella del teramano non era neppure gestita da un professionista. Insomma, dietro il bancone non vi era il farmacista. E' stata pertanto inoltrata una segnalazione alla magistratura per la totale assenza della figura del farmacista con esercizio abusivo della professione. Anche un deposito farmaceutico del chietino era privo di decine di specialità medicinali obbligatorie, per cui è stato interessato da provvedimento di sospensione. Ma non solo attività senza farmaci obbligatori o salvavita. Sanzioni pesanti, per un ammontare complessivo di circa 100 mila euro, sono scattate per cinquanta farmacie che spedivano prescrizioni mediche non ripetibili prive dell'indicazione dell'intestatario. Ed ancora, nel corso dei controlli, scoperte nelle province di Chieti, Teramo e L'Aquila tre farmacie che impiegavano abusivamente test autodiagnostici per analisi del sangue.
Gli ispettori del Nas, nell'ambito degli accertamenti, hanno pertanto segnalato alle competenti procure i responsabili legali delle tre farmacie per aver svolto illegalmente esami clinici, peraltro non contemplati dalla normativa ministeriale che disciplina le prestazioni analitiche effettuabili in farmacia. Per impedire che continuasse l'esercizio abusivo, i militari hanno sequestrato le apparecchiature di autodiagnosi, il cui valore è di circa 40 mila euro. L'attività svolta dai Nas nelle ultime settimane è stata orientata a vigilare sugli aspetti fraudolenti di una problematica, quella delle indisponibilità di medicinali sul territorio nazionale, che lede il diritto fondamentale alla salute. Le verifiche nel pescarese e negli altri capoluoghi in particolare hanno preso il via a seguito delle lamentele di molte persone anziane per la difficoltà ad acquistare determinati medicinali nelle farmacie del loro paese, coi conseguenti disagi legati al dover raggiungere centri limitrofi.
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