Un 26enne chietino avrebbe ricattato due studentesse reatine e detenuto materiale pedopornografico nei suoi dispositivi elettronici con minori ripresi in pose oscene o coinvolti in scene di sesso con adulti ed altri video della stessa natura. Per la detenzione di quelle immagini e di quei video, nonché per le azioni di ricatto nei confronti delle due adolescenti reatine il 26enne abruzzese, originario della provincia di Chieti è stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione. Un’indagine avviata e conclusa dalla squadra mobile di Rieti quando nell’estate del 2016 il giovane era stato denunciato a piede libero dagli investigatori dopo che le due giovani vittime, studentesse delle scuole superiori a Rieti, avevano preso coraggio e sporto denuncia nei suoi confronti per diffamazione aggravata dopo le reiterate azioni ricattatorie dell'abruzzese pronto a “spammare” i loro profili o i loro numeri di telefono dandoli in pasto a siti nordafricani hard per adulti.
Il 26enne infatti, dopo aver acquisito le rispettive utenze telefoniche, aveva pubblicato su siti informatici foto personali che ne ritraevano i volti, accompagnate da frasi diffamatorie e le aveva addirittura minacciate di diffonderle in rete. Simili azioni vessatorie e di minaccia si erano estese anche ad altre donne della provincia di Chieti e di Isernia che erano cadute nella rete virtuale del giovane che, dopo aver adescato le sue vittime, le teneva in pugno sotto ricatto.
Immagini e video estrapolati, analizzati e visionati dal personale della Squadra mobile nell’ambito di un lavoro hi-tech di laboratorio tra studio dei frame, produzioni di copie forensi e digitalizzazioni ma, soprattutto, un’enorme mole di attività svolta per poter sequestrare circa mille immagini a partire da un numero enorme preso in esame: oltre 500mila fotografie. Il giovane era stato quindi denunciato anche per il reato di detenzione di materiale pedopornografico e il Tribunale dell’Aquila, all’esito dell’udienza preliminare nella quale l’indagato aveva optato per il rito alternativo del giudizio abbreviato, lo ha condannato alla pena di anni 2 e mesi 6 di reclusione, ridotta alla reclusione di anni 1 e mesi 8 ed alla multa di euro 1400, con pena sospesa.