Si allarga l’inchiesta che vede indagato un ufficiale delle forze dell’ordine di Sulmona, ma di stanza fuori città, per i reati di stalking ed estorsione nei confronti della ex compagna. Ieri, infatti, la procura della Repubblica di Sulmona ha affidato l’incarico ad un perito per analizzare il telefono della parte offesa, sequestrato dalle forze dell’ordine l’altro giorno su disposizione del magistrato e richiesta dell’avvocato difensore dell’ufficiale, Massimo Zambelli.
Il fine è anche e soprattutto quello di contestualizzare le accuse che la presunta parte offesa ha fatto nei confronti del suo ex, con una denuncia-querela che ha portato l’undici novembre scorso al sequestro dei telefoni e dei computer dell’uomo e la settimana successiva al ritiro delle armi personali e di ordinanza. La donna ha accusato l’ufficiale di averla stalkerizzata con messaggi e telefonate e di avere inoltre diffuso video osé, mettendo in atto anche azioni estorsive. Accuse tutte da dimostrare, però, e che soprattutto, ritengono ora gli inquirenti vanno contestualizzate nella relazione tra i due. Il perito nominato dal tribunale, in particolare, avrà il compito di verificare se la donna ha fornito agli inquirenti nella sua denuncia-querela solo una parte della verità, omettendo cioè una parte dello scambio di comunicazioni intercorse tra i due, in modo da far configurare lo stalking.
Per questo ci sarebbe, anzi, una controdenuncia dell’ufficiale che, tra l’altro, sarebbe stato aggredito con uno spray al peperoncino dalla donna.
Tra le consegne date al perito dalla procura della Repubblica di Sulmona, c’è poi anche quella di verificare il traffico dati e di conversazioni che la donna ha avuto non solo con l’indagato, ma anche con familiari e amici e questo al fine di comprendere il contesto nel quale è maturata la denuncia-querela e i termini di una lite tra ex amanti che in un modo o nell’altro è finita in tribunale.