segue dalla prima pagina
Rino racconta: «È un'idea che ho avuto vedendo simili iniziative negli Stati Uniti». «Ero rimasto particolarmente colpito da una proposta di matrimonio di Boston. Ho cominciato così a prendere un po' di appunti. Ho poi contattato alcune scuole di ballo». Un progetto, quello che Rino aveva in mente, non proprio semplice: il tutto andava organizzato all'oscuro di Alessandra. «Abbiamo iniziato con le prove - e in 10 giorni andava organizzato tutto. Le prove si sono svolte a casa di un'amica. Per non destare sospetti ho dovuto inventare falsi impegni». Dopo quasi due concitate settimane è arrivato il gran giorno. «Una coppia di amici ha chiamato Alessandra per invitarci per un aperitivo in un bar giù alla marina. Ero teso, ma sono riuscito a nasconderlo». Nel frattempo anche parenti e amici hanno iniziato a convergere sulla riviera. Come accade nei flash mob, tutto è iniziato con un segnale di partenza. «Ci siamo avviati verso il pub. È così partita la canzone con la coreografia e sono comparsi sei ballerini professionisti». La musica si è stoppata ed è partito un pezzo di Bruno Mars «e già lì - continua Rino - sono iniziati i pianti e gli applausi. A metà della canzone sono entrato io e dopo aver ballato mi sono inginocchiato e ho aperto la “scatoletta” con l'anello». Alessandra tra commozione e incredulità ha accettato; commozione che ha coinvolto i presenti, «tutti avevano gli occhi rossi» ricorda Rino. Ora assicura il fidanzato-ballerino: «Entro due anni le nozze».
© RIPRODUZIONE RISERVATA