Carta d'identità, certificati anagrafici e divorzio più facili: cosa cambia con il nuovo cloud nei comuni e nelle scuole

In 1200 tra città e scuole arriva il nuovo cloud per rendere più efficienti i servizi della Pubblica amministrazione. Il Dipartimento per la Trasformazione digitale, guidato da Alessio Butti, supera gli obiettivi del Pnrr

Arriva il nuovo cloud in 1200 tra comuni e scuole per velocizzare la Pubblica amministrazione
di Giacomo Andreoli
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Mercoledì 11 Ottobre 2023, 21:03 - Ultimo aggiornamento: 21:38

Meno file agli sportelli della Pubblica amministrazione per ricevere prima documenti e certificati, dalla carta d'identità agli attestati per separazioni e divorzi. Ma anche una migliore organizzazione dei dati nelle scuole, con una gestione più efficiente dei dipendenti degli istituti e aiutando la didattica.

Sono oltre 1.200 i comuni e le scuole in tutta Italia che hanno migrato i propri sistemi, dati e applicazioni verso i nuovi servizi cloud qualificati.

Insomma quella "nuvola" o rete globale di server che opera come un unico ecosistema associato a internet, rendendo più facile e immediata la gestione dei dati.

Tutto questo grazie a un miliardo di euro messo a disposizione dal Pnrr e al lavoro del Dipartimento per la trasformazione digitale. Viene così superato il target del Piano di ripresa e resilienza, che prevedeva la migrazione al cloud di 1.064 enti entro il 30 settembre.

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Il rilascio più veloce di documenti e certificati

I cittadini potranno usufruire di 9.500 servizi digitali moderni, in grado potenzialmente di ridurre le code agli sportelli, migliorare la qualità della gestione amministrativa e didattica, semplificare i processi interni e aumentare l’efficienza delle amministrazioni locali. Le pubbliche amminsitrazioni locali, così, avranno la possibilità di migliorare la qualità e l’efficacia della gestione amministrativa nel quotidiano, semplificando il rapporto con i cittadini. E provando a compensare la perdita di personale nei comuni.

I comuni ampliano così i propri strumenti digitali per gestire più rapidamente i bilanci e migliorano l’archiviazione di atti e registri dello stato civile, come le attività in materia di cittadinanza, divorzi, separazioni e testamento biologico. Allo stesso modo si rende più efficiente il rilascio di certificati, rispettando gli standard di privacy e sicurezza. E ancora: le città potranno condividere con più precisione e rapidità le statistiche demografiche verso l’Istat.

Per quanto riguarda il mondo della scuola, invece, oltre alla gestione dei dipendenti, aumenterà la qualità e la rapidità con cui sono salvate le informazioni relative alle presenze, agli esami e all’andamento didattico degli studenti, i libri di testo e le votazioni finali.

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Superati i target del Pnrr

Soddisfatto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’innovazione, Alessio Butti. «Abbiamo lavorato intensamente con i territori  - spiega - per centrare questo target, superando anche le previsioni del Pnrr. I comuni sono gli enti pubblici più presenti nella vita delle persone e ora migliorano servizi come l’archiviazione di atti e registri dello stato civile e il rilascio dei certificati. I vantaggi sono rilevanti anche per le scuole. Si tratta quindi di una tappa importante nel percorso volto a rendere il Paese più efficiente e innovativo».

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La strategia nazionale per la digitalizzazione

Già a marzo, 14mila amministrazioni locali italiane hanno aderito agli avvisi pubblici per la migrazione al cloud promossi dal Dipartimento per la trasformazione digitale, in linea con la Strategia Cloud Italia.

Si tratta del piano realizzato dal Dipartimento e dall'Agenzia per la cybersicurezza nazionale con gli indirizzi strategici per il percorso di spostamento della Pa verso il cloud. La strategia è finalizzata ad accompagnare il 75% delle pubbliche amministrazioni italiane nella migrazione dei dati e degli applicativi informatici, in coerenza con gli obiettivi del Pnrr.

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