Intesa Sanpaolo: «Industria italiana solida, fatturato a 1.160 miliardi»

Fondamentale il contributo dell'export, in una fase in cui il commercio mondiale sta ritrovando progressivamente slancio dopo la battuta d’arresto del 2023

Intesa Sanpaolo: «Industria italiana solida, fatturato a 1.160 miliardi»
di Francesco Bisozzi
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Martedì 21 Maggio 2024, 06:15

L'industria manifatturiera italiana si avvia verso la chiusura di un ciclo post-Covid da record, con un fatturato che dovrebbe stabilizzarsi nel 2024 sui 1.160 miliardi di euro, in aumento, a prezzi correnti, di 250 miliardi sul 2019. Fondamentale il contributo dell'export, in una fase in cui il commercio mondiale sta ritrovando progressivamente slancio dopo la battuta d’arresto del 2023. Così il rapporto sui settori industriali realizzato dalla direzione Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo e da Prometeia.

IL DETTAGLIO

A prezzi costanti, specifica sempre il rapporto, il rimbalzo dell'industria manifatturiera sarà più moderato (+0,6%) e permetterà di recuperare solo parte di quanto perso nel 2023 (-2,1%). Discorso diverso per i consumi che, sulla spinta del recupero del reddito disponibile eroso dall’inflazione, si posizioneranno quest'anno sopra i livelli di spesa pre-Covid anche a prezzi costanti, dopo il pareggio del 2023, afferma il report. A fare da traino: i servizi (turismo e spettacolo) e i beni durevoli per la mobilità. «Il quadro complessivo è promettente, a condizione che gli investimenti delle aziende riprendano.

Dal punto di vista finanziario, la struttura delle imprese appare più solida, grazie a una maggiore liquidità», ha spiegato Gregorio De Felice, capo economista e responsabile della direzione Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. E, a proposito di investimenti, a margine della presentazione del rapporto sul futuro dei settori industriali De Felice ha anche parlato dell'imminente taglio dei tassi da parte della Bce. «La previsione – ha detto – è che la Bce possa abbassare i tassi il 6 giugno, quindi al primo consiglio direttivo utile, a cui seguiranno altri due ribassi nel corso del secondo semestre dell’anno e poi altri tre nel primo semestre del 2025.

Per un totale di 150 punti base di riduzione dei tassi». Nello scenario di medio termine, l’industria manifatturiera italiana, grazie al contributo del Pnrr, potrà crescere a tassi relativamente dinamici nel biennio 2025-26 (+1,2% medio annuo). Per quanto riguarda l'export, prosegue il rapporto, la buona capacità della nostra industria di servire nicchie a elevato valore aggiunto continuerà a fare la differenza.

LE STIME

Le previsioni di Intesa Sanpaolo vedono le esportazioni crescere a un ritmo medio annuo del 2,7% nel quadriennio 2025-28, a prezzi costanti. Insomma, in un contesto di incertezza, dove le tensioni geopolitiche e il rischio di escalation non consente di fare scommesse sui futuri costi delle materie prime, le condizioni economico-finanziarie del manifatturiero appaiono destinate a rimanere solide anche nel prossimo quadriennio. Infine, i settori che nel 2025-2028 avranno le maggiori opportunità di crescita a livello di fatturato sono quelli legati alla twin transition, e in particolare quello dell'elettrotecnica (+2,6%), della meccanica (+2%) e dell'elettronica (+1,4%).

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