Alloggi sociali ai Cavoni si "riscopre" il progetto

Nell'ultimo consiglio comunale è tornato alla ribalta il caso di questa opera incompiuta

Alloggi sociali ai Cavoni si "riscopre" il progetto
di Gianpaolo Russo
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Sabato 16 Settembre 2023, 10:43

Abbandonato e depredato. Il palazzo comunale destinato a fini sociali del quartiere Cavoni, nella parte bassa del capoluogo fu realizzato venti anni fa nell'ambito del cosiddetto "contratto di quartiere" in combinazione con la Regione Lazio. Siamo in viale Parigi, a ridosso della cosiddetta "piastra" dei Cavoni, l'entrata principale al quartiere per chi proviene da Corso Volsci (ex Monti Lepini). Nell'ultimo consiglio comunale è tornato alla ribalta il caso di questa opera incompiuta con l'impegno dell'amministrazione Mastrangeli di portalo a compimento.

LA STORIA

L'edificio all'avanguardia (almeno così venne definito all'epoca della realizzazione) oggi conserva solo la struttura e quelle persiane multicolor che attirano l'attenzione del passante di turno, le uniche rimaste intatte e non rubate da chi, nel corso degli anni, ha rastrellato e rotto tutto quello che poteva distruggere. Tutt'intorno abbandono, verde incolto, resti di cantiere. Quando venne costruito, l'intento dell'amministrazione comunale di allora (epoca Marini) aveva come obiettivo quello di destinare i 25 appartamenti ad anziani soli che, in quella struttura, avrebbero potuto socializzare ed essere anche adeguatamente assistiti. L'edificio è caratterizzato da sei livelli più il piano terra: quattro sono destinati ad accogliere 25 appartamenti di piccolo taglio capaci di far trovare dimora stabile ad altrettante persone. Il progetto prevedeva anche una piccola palestra interna, spazi di socializzazione, una mensa e la possibilità di creare al suo interno uno studio medico in grado di assicurare le persone che vi risiedevano anche sotto il profilo sanitario. Il costo per l'epoca non fu proprio irrisorio: 12 milioni di euro per lavori quasi ultimati ma poi bloccati sul traguardo a causa del fallimento dell'impresa. Ed ora dopo i danni dovuti all'incuria, all'abbandono e ai ladri il rischio è quello di dover sborsare tanti altri soldi per portarlo a termine. Basti pensare che le visite dei ladri hanno eliminato alcuni infissi delle finestre, la rubinetteria dei bagni e persino sanitari come water o bidet. Ma in tutti questi anni di abbandono non potevano certo mancare i vandali che si sono divertiti a rompere vetri, distruggere i pavimenti rovinare gli intonaci. Tanti soldi pubblici lasciati lì a marcire senza nemmeno un minimo controllo. Una terra (in questo caso un palazzo) di nessuno.

LE PREVISIONI

Con l'amministrazione Ottaviani sembrava che il discorso si stesse riprendendo. Fu trovato 1 milione di euro per portare a compimento l'opera ma poi non se ne fece nulla. In corso c'è sempre stato un braccio di ferro e un iter burocratico da ultimare tra Regione e comune. Nell'ultimo consiglio il sindaco Mastrangeli ha confermato che quest'opera è stata inserita in alcuni fondi regionali. L'assessore ai sevizi sociali Fabio Tagliaferri ha però sottolineato la necessità di ultimare prima alcuni passaggi: «Bisogna prima liberare l'immobile da obbligazioni di natura giuridica. Manca la risoluzione contrattuale con la vecchia impresa. Senza questo passaggio il rischio è quello di non poter utilizzare i fondi». Passaggi burocratici che a volte richiedono mesi per essere adempiuti. Forse gli anziani ai quali era destinato questo edificio all'inizio del progetto non ci sono più. Nel frattempo i giovani di ieri si sono invecchiati. Chissà se tre generazioni dopo, chi aspetta un alloggio pubblico vedrà finalmente soddisfatta la propria domanda.
 

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