Frosinone, contratti per le case popolari non registrati con il Fisco: blitz della Finanza nella sede dell'Ater

Sotto la lente il mancato versamento dell'imposta, il danno potrebbe essere milionario

Frosinone, contratti per le case popolari non registrati con il Fisco: blitz della Finanza nella sede dell'Ater
di Pierfederico Pernarella
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Giovedì 28 Marzo 2024, 09:10

I contratti di locazione delle case popolari sotto la lente della guardia di finanza. Da circa una settimana i militari delle Fiamme Gialle vanno e vengono dagli uffici dell'Ater di piazzale Europa per acquisire documentazione. Anche ieri la guardia di finanza si è recata presso la sede dell'azienda che gestisce l'edilizia pubblica.

Gli accertamenti, più precisamente, riguardano la mancata registrazione all'Agenzia delle Entrate dei contratti di locazione che vengono siglati dopo l'assegnazione degli alloggi popolari.

Il caso era stato segnalato nel luglio scorso con un comunicato stampa dall'associazione Unione dei consumatori che successivamente ha anche inviato un esposto alla Corte dei Conti: l'inadempimento, se accertato, potrebbe aver causato un ingente danno erariale. La segnalazione non è sfuggita alla magistratura contabile che ha delegato la Finanza a svolgere le verifiche. La vicenda, a quanto pare, si trascina da anni e avrebbe riguardato non solo i contratti di locazione per gli immobili ad uso residenziale, ma anche quelli commerciali. Parliamo di un patrimonio immobiliare di circa 7mila unità. Non solo.

Le registrazioni non sarebbero avvenute nemmeno nei casi di cessazione o di volture. Quindi migliaia di pratiche che potrebbero aver causato, nei confronti delle Agenzia delle Entrate, un ammanco milionario. Agli inquilini l'Ater avrebbe rilasciato soltanto un attestato di assegnazione. La registrazione dei canoni di locazione comporta il versamento di un'imposta di registro che è pari al 2 per cento del canone annuo ma con un minimo d'imposta pari a 67 euro.
La registrazione deve essere fatta dall'Ater, ma le spese del contratto sono a carico degli inquilini. Mentre l'imposta deve essere pagata a metà.

CONTI A RISCHIO

L'anomalia, come detto, andrebba avanti da tempo. Anzi sembra che proprio la mancata registrazione dei contratti all'Agenzia delle Entrate in svariati casi sia stato uno dei motivi che hanno impedito all'Ater di portare a buon fine le procedure per la riscossione dei canoni di affitto non pagati. Un problema che affligge in maniera pesante le casse dell'azienda pubblica che, per ammissione dello stesso commissario straordinario Antonello Iannarilli, si trova sull'orlo del disseto. La morosità dei canoni è infatti arrivata a 44 milioni di euro e proprio in questi giorni l'Ater ha ottenuto il via libera dal Ministero delle Finanze ad utilizzare le ingiunzioni fiscali per il recupero più veloce dei crediti.
Ora però c'è la grana dell'indagine sulla mancata registrazione dei contratti di locazione. Inadempimento che, se accertato, rischia di avere gravi conseguenze finanziarie per l'Ater, tra sanzioni e danno erariale.

LA BEFFA

Ma oltre agli aspetti legati alla presunta evasione delle imposte, la mancata registrazione, ha fatto osservare l'associazione l'Unione consumatori, «ha comportato anche un notevole disagio per le persone fisiche che avevano stipulato il contatto di locazione ad uso residenziale in quanto non hanno potuto usufruire dei cosiddetti bonus fiscali. Invece, i conduttori dei locali commerciali che hanno portato in deduzione i costi di affitto, rischiano sanzioni a causa della mancata registrazione dei contratti di locazione».
 

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