Cassino, violenza sessuale sulle pazienti: arrestato fisioterapista abusivo

Si tratta di Biagio Marsella originari di Pico, ma con uno studio anche nella Città Martire. L'indagine della finanza a Fondi

Guardia di Finanza Latina Fondi
di Mirko Macaro
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Sabato 20 Aprile 2024, 08:04 - Ultimo aggiornamento: 18:16

Faceva il fisioterapista anche se non lo era, e mentre esercitava abusivamente la professione ha violentato alcune pazienti, tra le quali una minorenne. Con queste accuse dopo l’alba di ieri i finanzieri della Compagnia di Fondi hanno arrestato il gestore di una palestra in pieno centro, Biagio Marsella, 29 anni, personal trainer originario di Pico. L’uomo, incensurato, gestiva un centro anche a Cassino, è stato raggiunto da un’ordinanza di applicazione dei domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Latina. Avviata dalle Fiamme gialle della Piana e strada facendo corroborata da una serie di accertamenti tecnici, dichiarazioni ed esami documentali, l’inchiesta parte all’inizio del 2023 per il sospetto di prestazioni sanitarie abusive. I militari hanno la sensazione che il 29enne si spacci per fisioterapista, o che comunque svolga di fatto l’attività senza averne alcun titolo. Il filone iniziale acquista concretezza, però presto se ne affianca un secondo, ben più pesante: «Le indagini - spiegano i finanzieri - hanno consentito di ricostruire elementi di prova in ordine alla commissione di più atti di violenza da parte del soggetto nei confronti di donne clienti dello ‘studio’». Le violenze sessuali sarebbero avvenute all’interno di un locale della palestra del 29enne, durante «asseriti trattamenti di fisioterapia, crioterapia e pressoterapia, senza consenso, facendo leva sulle fragilità psicologiche e fisiche delle donne e carpendone la fiducia».

LE VITTIME

Le presunte vittime emerse nel corso delle investigazioni condotte dai militari del comandante Diego Lauretti sono quattro, compresa come anticipato una minore, tutte già ascoltate anche da un consulente della Procura.

Avrebbero subito teoriche manovre professionali particolarmente invasive, sfociate in palpeggiamenti. Ma in un caso si sarebbe anche consumato un rapporto completo. L’ultimo reato sessuale contestato risale a metà dello scorso anno. Oltre agli arresti domiciliari, con annesso braccialetto elettronico, l’ordinanza appena applicata ha disposto il sequestro preventivo della palestra che secondo gli esiti dell’inchiesta ha fatto da sfondo ai fatti, compresa l’attività di fisioterapista «svolta in assenza dei prescritti titoli di studio, della prevista abilitazione e della necessaria iscrizione all’albo». Una palestra già avviata, frequentata da clienti di tutto il comprensorio e che il 29enne aveva rilevato negli ultimi anni, gestendola tramite un’associazione sportiva dilettantistica. «Condotta in piena sinergia con la Procura di Latina - sottolineano le Fiamme gialle - l’indagine ha dimostrato ancora una volta quanto sia indispensabile, quale impulso alla repressione di ogni forma di maltrattamento, vessazione o violenza contro le donne, il coraggio delle stesse di non restare in silenzio e la forza e la fiducia di affidarsi e rivolgersi alle forze di polizia, chiedendo loro aiuto e sostegno».

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