Dell'Utri, primo sì all'estradizione. Il Libano: «Decisione in tempi rapidi»

Dell'Utri, primo sì all'estradizione. Il Libano: «Decisione in tempi rapidi»
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Mercoledì 14 Maggio 2014, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 10:49
Il primo s all’estradizione di Marcello Dell’Utri arrivato ieri. Ci ha impiegato pochissimo tempo il procuratore generale presso la Cassazione, Samir Hammud, a decidere che la richiesta di rimpatrio dell’ex senatore, inviata la scorsa settimana dal guardasigilli, aveva le carte in regola per essere autorizzata. A questo punto, la palla passa al potere esecutivo. La decisione che contiene le raccomandazioni della magistratura verrà ora vagliata dal ministero della Giustizia libanese che la presenterà in Consiglio dei ministri già venerdì prossimo. Qualora, poi, la richiesta sarà accettata, verrà preparato un decreto che dovrà essere firmato anche dal primo ministro e dal presidente della Repubblica. Insomma, il rientro del fondatore di Publitalia sembra avvicinarsi e potrebbe avvenire già la prossima settimana.



LA POLEMICA

La giornata di ieri era cominciata all’insegna della polemica, anche se in serata i toni si erano già ammorbiditi. Il giudice Ahmad al Ayubi, portavoce del ministero della Giustizia, sembrava voler replicare con le sue dichiarazioni a quanto detto nei giorni scorsi dal ministro Orlando, il quale auspicava «tempestività nella decisione da parte delle autorità libanesi». «Il Libano è uno Stato sovrano - ha ribattuto al Ayubi - abbiamo le nostre leggi e le istituzioni libanesi lavorano secondo le esigenze e gli approcci previsti dalla legge libanese. Naturalmente rispettiamo le leggi italiane, la sovranità italiana, le istituzioni italiane». E ha anche aggiunto: «Per noi l’Italia è sempre stata considerata un paese amico. La decisione sull’estradizione verrà adottata rapidamente, nei tempi sufficienti per studiare il dossier e formulare una convinzione giuridica in merito alla vicenda. I termini saranno il più brevi possibile».



IL GUARDASIGILLI

Da via Arenula, nel frattempo, anche il ministro Orlando aveva spiegato di essere stato frainteso. «Ho sempre riconosciuto l’importanza e l’autonomia della magistratura libanese. Non ho mai parlato di pressioni, e con la frase atteggiamento sospetto intendevo rivolgermi a quello tenuto da Marcello Dell’Utri in questa vicenda».



La decisione della procura generale è arrivata un giorno dopo l’interrogatorio dell’ex senatore da parte della sostituta procuratrice Nada al Asmar. In teoria Marcello Dell’Utri potrebbe lasciare la clinica dove si trova agli arresti a strettissimo giro di posta. «Nulla lo impedisce - ha confermato ancora il giudice al Ayubi - anche se non ho conoscenze in merito».
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