VENEZIA - La famiglia di Toni ha risparmiato 380 euro, quella di Nane 600. I parenti di Bepi, invece, per organizzare il suo funerale ne hanno spesi 1300 in meno dalla cifra in listino. Se ve lo state chiedendo, i nomi dei defunti sono frutto della fantasia. I conti, al contrario, sono il risultato effettivo del cartello affisso alla vetrina delle Onoranze e trasporti funebri, La Serenissima di Ferraresso Comm. Loredano, in Campo Santi Giovanni e Paolo, al civico 6808.
L’ANNUNCIO
Da circa quaranta giorni, un avviso giallo recita a caratteri neri “Per raggiunti limiti di età, dopo 54 anni di attività, ad aprile 2023 chiudo. Funerale -20% - 40%”. L’annuncio inequivocabile nella sua chiarezza ha destato scalpore e derisione in città, additato e fotografato dalle decine di passanti fermatisi a immortalarlo, e da quelli che si sono addirittura fatti avanti per chiedere un finto preventivo. Nel tam tam di foto diventato presto virale a Venezia e oltre, è però passato sotto traccia un elemento di rilievo, cioè che quei soldi, per la precisione 2 mila e 280 euro in un campione reale di sole tre funzioni svoltesi a Venezia, sono per davvero rimasti nelle tasche dei rispettivi familiari.
L’OPERAZIONE
Loris spiega che “certamente questa operazione di svendita avviene anche nel mio interesse, visto che devo comunque sgomberare il luogo dai materiali che vi si trovano. Ma so anche quanto siano in difficoltà la maggior parte delle persone, le stesse che al supermercato cercano le offerte, e prima di decidersi per un servizio funebre, confrontano decine di alternative. È stata fatta dell’ironia senza comprendere la bontà delle intenzioni - sottolinea -. Sono amareggiato. Sapendo come in quest’ambiente si arrivino a spendere migliaia e migliaia di euro per un animale venuto a mancare, lesinando invece per un parente, persino sulle epigrafi da appendere in città. Guai che non accorrano troppi conoscenti - continua Loris -, e si rischi di affittare un taxi in più. Così facendo, propongo prezzi inferiori a quelli di mercato, dopo che già dal 2004 ho aggiunto nel prezzario il funerale base per famiglie indigenti a 1290 euro. È chiaro che chi è più benestante non verrà da me - aggiunge -. Ma la qualità del mio lavoro è sempre la medesima. Si trattava di accogliere un gesto di generosità, invece la stupidità della gente ha trovato più facile travisare”.