«Ho fatto finta di essere morta per evitare che mi colpisse ancora». Lo ha detto ai carabinieri prima di essere caricata sull’eliambulanza Poldina Pontesilli, la settantaseienne presa a coltellate da suo marito Franco Mari venerdì pomeriggio a Sermoneta, al termine di un litigo che ha visto l’ottantaseienne afferrare un coltello da cucina e sferrare sei fendenti contro la moglie, prima di rivolgere l'arma contro se stesso per cercare di togliersi la vita. Un battibecco nato per futili motivi, sfociato in un’accesa discussione e terminata a colpi di coltello. Quelli sferrati dall’uomo nei confronti della coniuge, che dopo essere rientrata dal giardino della loro villetta in via Roio, sulla Migliara 40, dove era uscita per sbollire la rabbia, se lo è trovato davanti con l’arma in mano, rimediata in cucina.
Cosa è successo
Sei colpi in totale quelli che hanno centrato la donna, colpita fra la testa, il collo e il torace mentre cercava di raggiungere il cellulare per chiamare suo figlio e chiedere aiuto.
In quel frangente la settantaseienne, ancora distesa per terra, si è coraggiosamente rialzata e ha raggiunto il cellulare, permettendo così l'intervento dei soccorsi nell’ultima villetta del comune di Sermoneta, al confine con quello di Latina, dove i due sono stati caricati su altrettante eliambulanze e trasferiti d’urgenza uno all'ospedale San Camillo e l'altra al Gemelli di Roma, dove sono ora entrambi ricoverati in prognosi riservata. L'anziano in terapia intensiva, operato al collo e adesso stabile, seppur in condizioni gravi; la coniuge, invece, nel reparto di cardiochirurgia, dove all'esame obiettivo, oltre alle sei coltellate, sono stati accertati anche alcuni segni di contusione al volto. Prima del suo trasferimento in ospedale Franco Mari, ex elettrauto in pensione da anni, considerato un artigiano storico del mondo delle automobili e conosciutissimo in zona, è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Sermoneta, guidati dal comandante Antonio Vicidomini, intervenuti l'altro pomeriggio insieme ai militari del Norm del reparto territoriale di Aprilia, agli ordini del tenente colonnello Paolo Guida, oltre ad una gazzella della stazione di Norma e agli uomini dell'associazione nazionale carabinieri della sezione di Sermoneta.