Cocciniglia dei pini, Sabaudia cerca di salvare 400 piante nel centro storico

Paesaggio cittadino a rischio, il Comune avvia il trattamento contro il parassita, si cerca di scongiurare gli abbattimenti. Il drammatico precedente delle palme

Cocciniglia dei pini, Sabaudia cerca di salvare 400 piante nel centro storico
di Ebe Pierini
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Lunedì 22 Aprile 2024, 21:30

L’allarme era scattato già nell’ottobre del 2022. Sabaudia rischia di perdere i suoi viali alberati, le sue pinete. I timori riguardano anche la foresta demaniale del Parco Nazionale del Circeo. Potrebbe cambiare volto anche l'area archeologica della villa di Domiziano attualmente immersa in una verde pineta. La colpa è di una specie aliena, la cocciniglia tartaruga, Toumeyella parvicornis (Cockerell), insetto originario del Nord America che deve il suo nome al fatto che la particolare morfologia del corpo delle femmine adulte ricorda un carapace.

È un parassita molto pericoloso individuato in Italia, nel 2014, in Campania. Da almeno due anni ha intaccato anche i pini di Roma e non sono scampati nemmeno quelli sull'Appia nel territorio della provincia di Latina e in altre zone della provincia pontina.

I NUMERI

Ora il Comune di Sabaudia ha deciso di correre ai ripari per scongiurare la morte degli alberi e preservare l'identità paesaggistica di Sabaudia, evitando la perdita irreparabile dei pini. Ha deciso di avviare le procedute per i trattamenti fitosanitari che inizieranno tra qualche giorno. L’intervento coinvolgerà 400 esemplari. Ad occuparsi della procedura di endoterapia sarà una ditta specializzata che inietterà la sostanza insetticida, nociva soltanto per la cocciniglia tartaruga, ma non per l’uomo e la natura. Al momento i costi sono stati quantificati dal Comune in 25 mila euro.

IL TRATTAMENTO

Debellerà l’insetto che si nutre della linfa dell’albero e poi metabolizzerà il farmaco nella corteccia, senza creare alcun danno all’ambiente. I primi pini domestici ad essere sottoposti a trattamento endoterapico saranno quelli antistanti Palazzo Mazzoni.

Poi si interverrà sui pini dei giardini pubblici e di via Umberto I e su quelli situati lungo il viale che conduce al Belvedere e nelle restanti aree verdi. Se non si intervenisse entro 3 – 4 anni i pini di Sabaudia potrebbero scomparire del tutto. Nel territorio di Sabaudia e del Parco esistono tre tipi di pini: il pino domestico (pinus pinea), il pino marittimo (pinus pinaster) e il pino di Aleppo (pinus halepensis).

Ad oggi la cocciniglia tartaruga ha colpito solo la prima specie. A rischio sono quindi 500 ettari di pini domestici che si trovano nella foresta demaniale del Parco Nazionale del Circeo ed i ben 700 pini che fanno parte del patrimonio arboreo del Comune di Sabaudia. Una vera e propria ecatombe. Senza considerare che i pini privi di vita diverrebbero instabili e pericolosi. La cocciniglia tartaruga causa ingiallimenti, caduta degli aghi, riduzione dell'accrescimento, appassimento e morte degli alberi spiega. II declino e la morte sono causati dalla continua sottrazione di linfa e dalla riduzione della capacità fotosintetica degli alberi, dovuta all'abbondante caduta di aghi, alla produzione di melata e successiva formazione di fumaggine con annerimento di gran parte della vegetazione. Un’altra sfida per Sabaudia che, in passato, aveva dovuto già combattere contro il punteruolo rosso che ha cancellato la quasi totalità delle palme presenti in città e lo Xylosandrus, una specie aliena di coleotteri scolitidi che, a partire dal 2016, ha attaccato l'area protetta causando gravi danni alle comunità vegetali e determinando disseccamenti della vegetazione.

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