L'omicidio Palli e le epigrafi del Comune di Aprilia in Parlamento, interrogazione del M5S per fare chiarezza

Il luogo dove è stato ucciso Luca Palli, via Mazzini ad Aprilia
di Raffaella Patricelli
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Giovedì 16 Novembre 2017, 16:59 - Ultimo aggiornamento: 20:19
Si alza l'attenzione sulla criminalità ad Aprilia. In un'interrogazione parlamentare il Movimento 5 Stelle chiede spiegazioni ai Ministri della Giustizia e degli Interni per capire se presto ci saranno interventi mirati a garantire sicurezza su un territorio che sta diventando sempre più difficile da gestire. Lo spunto è stato l'omicidio di Luca Palli avvenuto il 31 ottobre scorso in via Mazzini, zona centrale della città. Ma non solo. I deputati pentastellati (il primo firmatario è Francesco D'Uva, ma hanno sottoscritto l'interrogazione anche Di Battista e la candidata alla presidenza della Regione Lazio, Lombardi) puntano l'attenzione anche sulle insolite epigrafi diffuse dal Comune di Aprilia tramite le quali si esprimeva vicinanza alla famiglia Palli anche da parte dei dipendenti.


Nell'interrogazione si citano anche le numerose intimidazioni avvenute ai danni di amministratori comunali e dirigenti Asame e le dichiarazioni dell’ex Questore di Latina Giuseppe De Matteis in Commissione Antimafia sulle speculazioni edilizie avvenute negli anni proprio ad Aprilia. I deputati del M5S chiedono, inoltre, un potenziamento delle forze dell'ordine sul territorio pontino.

Non si è fatta attendere la replica del raggruppamento di liste che sostiene il sindaco Antonio Terra: «Onorevoli della Repubblica Italiana come Roberta Lombardi, Alessandro Di Battista & co dovrebbero sapere che l’immunità parlamentare non dà loro il diritto di offendere un’intera comunità per vergognosi scopi di bassa propaganda elettorale - si legge in una nota - tragicomico è l’input che ha scaturito l’interrogazione parlamentare: le epigrafi mortuarie che il Comune di Aprilia ha fatto affiggere in occasione proprio della scomparsa di un lavoratore dell’azienda Asam. Addirittura l’episodio, cioè l’espressione del cordoglio e della vicinanza alla famiglia colpita dal lutto, viene definito “inconsueto”, quando invece si tratta di una prassi che il Comune segue ogni volta che viene a mancare un dipendente o un proprio congiunto. E ciò al di là di una vicenda, chiaramente preoccupante, sulla quale siamo certi che a breve le Autorità Giudiziarie competenti faranno piena luce»
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