Ascensore per il Colosseo

Ascensore per il Colosseo
di Laura Larcan
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Venerdì 15 Maggio 2015, 22:37 - Ultimo aggiornamento: 5 Giugno, 16:32
Il primo che ne ha intuito la forte suggestione è stato Barack Obama. Al presidente degli Stati Uniti in visita privata al Colosseo, il 27 marzo del 2014, lo staff della Soprintendenza archeologica di Roma aveva svelato in anteprima il modellino della macchina scenica da spettacolo dell’Anfiteatro Flavio.

Lo speciale ascensore montacarichi in legno, metallo e corda che duemila anni fa issava gli animali selvaggi dai sotterranei per liberarli a sorpresa nell’arena, consentendone il drammatico ingresso in quelle che le cronache dell’epoca hanno tramandato come “venationes” (le cacce). Non a caso nel video reportage del viaggio a Roma della Casa Bianca compare Obama proprio di fronte al marchingegno mentre l’ingegnere progettista Umberto Baruffaldi gli illustra il meccanismo. Ora, a distanza di un anno, con un’operazione da romanzo se non da film, quella piccola macchina da effetti speciali è stata ricostruita a grandezza naturale e installata proprio nei sotterranei del Colosseo. Un progetto altamente scientifico, nato con un pizzico di ambizione misto a coraggio in seno alla Soprintendenza archeologica e alla direzione del Colosseo guidata da Rossella Rea, che segue l’esatta concezione architettonica e ingegneristica degli apparati che resero la “Casa dei gladiatori” la macchina da spettacoli più grandiosa del mondo. Ne è nata una struttura alta oltre otto metri, che con i suoi ingranaggi fedeli al sistema antico, che prendono in prestito anche componenti hi-tech (carrucole) dalle navi romane, è perfettamente funzionante. E nelle prossime settimane sarà ufficialmente presentata alla stampa e al pubblico.



LE RIPRESE

L'opera ha avuto una genesi talmente complessa da essere stata raccontata con un avvincente documentario diretto da Gary Glassman, in una produzione della Providence Pictures per la serie televisiva Nova (dal titolo “Building Wonders”) andata in onda sul canale della Pbs. Le riprese, che si sono svolte su concessione del Ministero per i Beni Culturali e della Soprintendenza archeologica, ripercorrono l’incredibile impresa di un’équipe di archeologi, ingegneri, architetti e speleologi per allestire nelle gallerie ipogee del Colosseo il raffinato sistema di ascensore con gabbia meccanica capace di azionare una botola nascosta al livello dell’arena, secondo il modello originale e le testimonianze delle fonti storiche. Un lavoro che viene da lontano, e non così scontato. A partire dal legno usato, scelto dopo vari sopralluoghi per trovare la stessa tipologia di alberi impiegati, millenni prima, dagli ingegneri dell’imperatore. Selezionati gli esemplari giusti, è partita la realizzazione di tutti i componenti della macchina che sono stati poi assemblati.



GLI INGRANAGGI

Dobbiamo immaginare un argano, un alto palo circolare dotato di pioli, girato da due squadre di schiavi disposte su due livelli sovrapposti di ripiani. Il meccanismo è collegato ad una gabbia con porta meccanica che dal basso viene elevata fino ad una rampa chiusa con una rete (per obbligare l’animale a seguire il tragitto) che porta al pavimento dell’arena, dove fa il suo teatrale ingresso attraverso una botola a scomparsa. L’installazione della macchina è stata quasi uno spettacolo a sè, con lo spiegamento di gru e bracci meccanici che (senza mai toccare le strutture) ha calato la macchina nei sotterranei.



L’operazione che punta a valorizzare il percorso espositivo dei sotterranei si sposa perfettamente con il progetto della ricostruzione dell’arena al Colosseo, lanciato dal ministro della Cultura Dario Franceschini, e su cui il Soprintendente Francesco Prosperetti sta lavorando al progetto preliminare. L’idea in futuro potrebbe essere quella di offrire al pubblico l’esperienza di salire dai sotterranei all’arena attraverso questi speciali ascensori di scena. La macchina svela oggi l’estro ingegneristico che rendeva unico il Colosseo, dimostrando concretamente quei trucchi che rimanevano preclusi agli occhi del pubblico. E nel documentario, protagonista del gran finale di questa avventura è una lupa vera (Christal), esemplare scelto per il legame simbolico con la Lupa capitolina, che dal ventre del Colosseo compare nell’arena. Come dice la stessa Rossella Rea alla Providence Pictures, «questa è la prima volta che un animale è stato fatto salire e liberato nel Colosseo dopo 1500 anni». Ma lo spettacolo delle cacce resterà pura evocazione al Colosseo.
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