Terelle, il paese più “povero” della provincia che lotta per non sparire

Ci sono anche i comuni della provincia di Frosinone nella fascia dei redditi più bassi d’Italia. L’analisi elaborata dalla società di ricerca InTwig restituisce il quadro di un Paese divergente sotto il profilo economico ed occupazionale,...
di Marina Testa
3 Minuti di Lettura
Domenica 28 Aprile 2024, 07:35

Ci sono anche i comuni della provincia di Frosinone nella fascia dei redditi più bassi d’Italia. L’analisi elaborata dalla società di ricerca InTwig restituisce il quadro di un Paese divergente sotto il profilo economico ed occupazionale, evidenziando il divario tra Nord e Sud e le sofferenze delle zone più interne come quelle della Ciociaria. Sono stati presi in considerazione i redditi del 2022, quindi dichiarati nel 2023, basandosi sui dati in possesso del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

LA SOGLIA

 

I comuni sono stati raggruppati per fasce e in quella al di sotto dei 15 mila euro ci sono otto comuni della provincia di Frosinone, tra cui Terelle che con i suoi 10.368 euro denunciati è ultimo in provincia di Frosinone, ultimo nel Lazio e tra gli ultimi paesi a livello nazionale. Il piccolo borgo, rinomato per la produzione di castagne, si trova nel Cassinate adagiato sul massiccio del Monte Cairo a 900 metri di altitudine. Da Terelle la vista è mozzafiato. Peccato che il paese montano, come tanti, abbia subito uno spopolamento massiccio con un incremento della popolazione anziana. Oggi, secondo i dati Istat, conta 287 abitanti, la maggior parte pensionati. Solo un trenta per cento è composto da adulti, pochi giovani e pochissimi bambini. Le attività rimaste sono a prevalenza agricola, non raggiungono le dieci aziende. C’è un solo bar, un B&B, una farmacia e un ambulatorio medico. Il sindaco è Fiorella Gazzellone, 55 anni, eletta nel 2021.

LA REAZIONE

 

«La ragione della bassa media dei redditi è legata molto probabilmente alla presenza dei pensionati – ci spiega la prima cittadina – Che tra l’altro ci stanno salutando. Anche io ho perso mio padre quest’anno. Pertanto, stiamo attenti a qualsiasi tipo di opportunità che possiamo cogliere per rivitalizzare e ripopolare il nostro paese. Per questo ci è dispiaciuto, anzi ci ha suscitato rabbia, l’esclusione automatica da un fondo per Comuni vulnerabili sotto i 5 mila abitanti che ci avrebbe dato un po’ di ristoro, per noi prezioso.

La valutazione è stata negativa non avendo raggiunto il punteggio proprio perché considerati troppo ricchi. Ed è anche paradossale l’esclusione da un altro fondo per i piccoli comuni a vocazione turistica. Due situazioni assurde a fronte di classifiche che ci definiscono un paese povero, dall’Inps compreso».

La sindaca però non demorde e punta ad iniziative di “rinfoltimento” sociale che ricreino interesse e di conseguenza dinamismo economico e crescita. «Puntiamo ad un albergo diffuso – ci confida – abbiamo intensi contatti con la comunità terellese che si è stabilita in Canada lasciando case e ville disabitate qui. Abbiamo intenzione di coinvolgere le famiglie per sistemare le case e renderle fruibili ai visitatori».

FUGA ALL’ESTERO

 

Attualmente, i terellesi iscritti all’Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero), superano di gran lunga i residenti nel paese di origine: 400 circa contro 287. «E poi c’è il progetto di una casa famiglia, con mamme e bambini – prosegue - E intendiamo stimolare e supportare gli imprenditori e gli esercenti introducendoli nelle Dmo, ad esempio, oppure portandoli alla Festa dei piccoli comuni dell’Anci o anche affiancandoli in campagne di promozione. Le attività ricettive esistenti sono state proprio stimolate all’apertura da parte dell’amministrazione comunale e continuiamo comunque a sostenerle e supportarle nelle reti di sviluppo». Interventi sono stati riservati al patrimonio naturalistico, pregio dell’intera zona, ai beni culturali e ai servizi come la viabilità. «Abbiamo ottenuto e investito finanziamenti per rimettere a posto le strade oggi percorribili, per sistemare il Cimitero Napoleonico parte importante della nostra memoria storica. È stato avviato un progetto di riforestazione degli ettari di bosco andati bruciati su un costone di Monte Cairo. Insomma, ce la stiamo mettendo tutta per non vedere scomparire la nostra Terelle».

Marina Testa

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA