Sono attese per la giornata di oggi le dimissioni del vice sindaco, Antonio Di Prospero. Il 79enne assessore delegato ai lavori pubblici e ai servizi cimiteriali rassegnerà le proprie dimissioni in seguito alla sua iscrizione nel registro degli indagati nell'inchiesta Omnia 2. A darne notizia è il sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo, che, attraverso un comunicato stampa, ha fatto il punto sulla posizione dell'Ente in merito alle vicende del cimitero, teatro, secondo le indagini della Procura di Roma, di un losco business di compravendita abusiva di tombe e loculi. «Sono e siamo dispiaciuti, basiti e indignati per quanto emerso dalle indagini della Procura - ha dichiarato - Come già detto, ci auguriamo che venga fatta luce sull'accaduto e che la giustizia faccia il suo corso individuando le responsabilità, è chiaro che l'Ente si costituirà parte civile per i danni materiali e morali subiti. Il vice sindaco - ha precisato ieri Di Raimo - rassegnerà le sue dimissioni lunedì mattina, potrà così dedicarsi interamente a fare piena luce sui fatti che lo hanno visto coinvolto, l'Ente ha avviato le dovute procedure disciplinari interne».
Una soluzione, quella adottata, che non convince affatto gli esponenti dell'opposizione che hanno visto nella scelta di destituire Antonio Di Prospero la volontà, da parte del sindaco, di sacrificare un capro espiatorio e glissare sulle proprie responsabilità. «È troppo comodo pensare che solo con le dimissioni del vice sindaco si sia risolto il problema - tuonano dal fronte Biancoleone - Troviamo assurdo che il sindaco Sergio Di Raimo non si dimetta. Quanto accaduto è avvenuto perché non è stato esercitato un controllo sulla gestione del cimitero.
Il sindaco, dal canto suo, ha deciso di affrontare con prudenza la delicata vicenda che fra gli arrestati ha visto anche due ex dipendenti comunali, il responsabile di settore Maurizio Panfilio e il custode del camposanto Fausto Castaldi, accusato di essere al vertice del mercato nero della morte che avveniva all'interno del cimitero di Via Bassiano. Proprio nei confronti dei due, Di Raimo ha voluto prendere le distanze. «I due ex dipendenti arrestati sono in pensione già dal 2019 - ha spiegato - ed è più di un anno che i servizi cimiteriali sono gestiti direttamente dalla Spl come la responsabilità del settore è stata da tempo affidata ad altre posizioni organizzative. Per reagire di fronte a questa ferita c'è sicuramente bisogno di una forte collaborazione fra istituzioni e cittadini - ha concluso - e ci auguriamo che questa possa crescere sempre di più negli anni».
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