Arriva il farmaco, ma il bugiardino in cinese mette in crisi i medici dell'ospedale

Antinfiammatorio acquistato all'estero come previsto dall'Aifa ma le indicazioni in italiano non ci sono

Arriva il farmaco, ma il bugiardino in cinese mette in crisi i medici dell'ospedale
di Francesca Balestrieri
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Domenica 3 Marzo 2024, 17:16 - Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 01:19

Il farmaco arriva dalla Cina, ma il foglietto non è in italiano e nessuno capisce cosa c'è scritto. Ormai da diverso tempo il farmaco, a base di lisina acetilsalicilato, è introvabile e questo perché il principio attivo che lo costituisce non viene più prodotto in Italia. L'Agenzia Italiana del farmaco ha dato dunque l'ok alle strutture sanitarie pubbliche di acquistarlo dall'estero. Una pratica che in realtà è ormai prassi con molti altri farmaci, a patto però che il bugiardino, ovvero il foglio illustrativo che spiega posologia, metodo di utilizzo, effetti collaterali e tutto quello che è necessario sapere prima di assumere qualsiasi farmaco, sia in lingua italiana. L'Aifa lo specifica nell'articolo 5 del comma 1-bis dell'articolo 35 del decreto legislativo 24 aprile 2006 n. 219, «in materia di commercializzazione dei farmaci per i medicinali di importazione parallela». Ed ecco il problema. Alla Asl di Latina da qualche giorno è arrivato l'introvabile farmaco, per il quale è stata effettuata una procedura con bando estero, di importazione cinese «da un'azienda indicata dalla stessa Aifa», sottolinea il direttore sanitario della Asl di Latina, Sergio Parrocchia. Qui si verifica il paradosso: l'Aifa indirizza le aziende sanitarie verso alcune distribuzioni, ma allo stesso tempo vieta l'utilizzo di farmaci che non abbiamo il bugiardino in italiano.

LA RISPOSTA

«Bisogna partire da un presupposto diverso spiega Parrocchia i medici infatti, sanno esattamente, attraverso il principio attivo del farmaco, quali dosi utilizzare sui pazienti, al di là del foglio informativo. Inoltre c'è il completo supporto dei farmacisti dell'ospedale». Diversi malumori, però, si sono registrati tra gli operatori in diversi reparti, non potendo sapere se fornire al paziente gli stessi dosaggi del farmaco italiano. Probabile che sia così, ma è il bugiardino a spiegarlo e, seppure il medico conoscesse il cinese o l'inglese o, come è ovvio che sia, conosca il tipo di farmaco e dunque i dosaggi specifici, contravverrebbe comunque alla legge? C'è un altro fatto curioso: il nome del farmaco non è riportato né sulla confezione del medicinale, né in quella che contiene più confezioni. La scritta è in tutta in cinese e una frase, tradotta dai sinogrammi che recita: "Zhu she young lai' an pi lin". Google translate lo traduce così: "L'iniezione di lisina". Può essere sufficiente? «I nostri farmacisti sono in grado di dare tutte le risposte di cui il personale sanitario avrà bisogno per questo farmaco di importazione».
Il medicinale appartiene al gruppo terapeutico antiaggreganti piastrinici, antipiretici, analgesici Fans. Si utilizza, secondo le indicazioni terapeutiche per dolori di qualsiasi natura ed entità, reumatismo articolare acuto e sue complicanze, artropatie degenerative primarie e secondarie, mialgie.
 

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