Rifiuti, il porta a porta in centro è ancora un miraggio: ci vorrà ottobre

Si studia la possibilità di installare cassonetti intelligenti e in alcuni palazzi ci saranno i bidoni condominiali

Rifiuti, il porta a porta in centro è ancora un miraggio: ci vorrà ottobre
di Andrea Apruzzese
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Venerdì 5 Gennaio 2024, 12:13

IL CASO

Sette zone del capoluogo sono ormai raggiunte dal servizio della raccolta porta a porta dei rifiuti. Ne restano cinque che sono ancora servite alla vecchia maniera, con la raccolta tradizionale: cassonetti verdi per l'indifferenziato, cassonetti marroni per l'organico, sacchi di plastica gialli per la carta e azzurri per plastica, metalli o vetro (a parte il centro dove sono rimasti addirittura i cassonetti blu per plastica metalli e vetro, e bianchi per la plastica. Signori, questa è Latina dove la raccolta differenziata dei rifiuti è rimasta a metà del guado: metà con porta a porta, metà senza. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: i cassonetti nel cuore della città vengono sommersi dai rifiuti di chi abita nell'anello esterno e continua a portarli in centro per pigrizia, menefreghismo o per evitare di pagare la tassa rifiuti. Ci sono strade come viale Petrarca, o via Verdi, o piazza de Quadrato che sono perennemente discariche a cielo aperto. Quotidianamente è un via vai di auto che si fermano, cittadini che aprono il bagagliaio e riversano sul marciapiede ogni genere di rifiuti. Il tutto va avanti da oltre un anno senza che siano state posizionate trappole fotografiche per sanzionare gli abusi.
Questa è la fotografia ad oggi. Ma nel 2024 cosa accadrà? Cambieranno, in meglio le cose? Il nuovo piano industriale e il nuovo Pef (piano economico e finanziario) per il 2024 pronti entro qualche settimana e approvati entro fine marzo. Ma per aggredire il centro storico con il sistema di raccolta differenziata porta a porta ormai occorrerà attendere dopo l'estate.
«Settembre inoltrato, forse ottobre», precisa l'assessore all'Ambiente, Franco Addonizio. Una delle emergenze 2024 per il Comune di Latina, una di quelle maggiormente sentite dai cittadini, la chiusura del porta a porta nella gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, resterà tale ancora per molti mesi.
Il nuovo Cda presieduto da Lorenzo Palmerini è al lavoro, e piazza del Popolo conta di avere il nuovo piano industriale entro una decina di giorni al massimo. Dopodiché, sarà consegnato alle commissioni consiliari competenti per la valutazione. Una volta approvato, potrà approdare in Consiglio comunale. «Un iter che dovrebbe concludersi nel mese di febbraio» assicurano dell'ente locale. Dal nuovo piano industriale discenderà poi il nuovo Pef, che conterrà ledisposizioni economico-finanziarie di quanto previsto. La legge consente di approvare il Pef dell'anno in corso entro il 30 aprile, ma l'amministrazione comunale intende arrivarci prima, entro fine marzo, per dare modo all'Azienda dei beni comuni di essere pienamente operativa.
Ma quello che tutti si chiedono è come verrà fatto il porta a porta nel centro storico. «L'idea per il centro storico rimane quella di contenitori condominiali per grandi condomini, dove ci siano spazi interni compatibili; e, dove non sia possibile, dei cassonetti intelligenti su strada», esordisce l'assessore all'Ambiente, Franco Addonizio.
Per evitare la "sfilata" dei mastellini sui marciapiedi del centro, sarà dunque prioritario posizionare grandi contenitori condominiali all'interno dei condomini, prendendo poi accordi con i singoli amministratori condominiali per consentire l'ingresso degli operatori di Abc addetti alla raccolta delle frazioni differenziate posizionate dai residenti.
Altrimenti ci saranno i cassonetti intelligenti su strada: secondo le prime stime, si parla di una trentina di postazioni al massimo, ma potrebbero essere anche meno, e comunque non presenti su punti "sensibili" del centro (ad esempio piazza del Popolo, piazza San Marco o corso della Repubblica) bensì in strade laterali. Relativamente al loro costo, si starebbe studiando la possibilità di utilizzare un residuo del mutuo di Cassa depositi e prestiti.
«Intendiamo abbassare i costi del Pef. Se un costo iniziale ci sarà per i nuovi cassonetti intelligenti, questo sarà in realtà compensato dalla riduzione dei giri del personale per la raccolta». Prima di tutto questo, però, «occorre un censimento a tappeto di tutte le utenze, sia le domestiche che le non domestiche, che avranno un servizio differente. Solo con un dettaglio preciso delle utenze potremo assicurarci che non ci siano più rifiuti per strada». Ad oggi il censimento non c'è e il timore è che possa far slittare ulteriormente i tempi.
Andrea Apruzzese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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