Gino Cecchettin: «Da Giulia ho imparato ad essere meno maschio Alfa»

Il padre della giovane uccisa dell'ex fidanzato annuncia anche la nascita di una Fondazione a suo nome

Gino Cecchettin: «Da Giulia ho imparato ad essere meno maschio Alfa»
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Domenica 12 Maggio 2024, 13:09 - Ultimo aggiornamento: 14:59

«Giulia era una persona buona. Aiutava chiunque ne avesse bisogno, non sopportava la violenza. Con uno sguardo ti metteva dalla parte del torto. Oggi è il simbolo della lotta contro il femminicidio». Così Gino Cecchettin parla della figlia Giulia, uccisa a 22 anni l'11 novembre 2023 dall'ex fidanzato Filippo, un ragazzo che diceva di amarla.

È per la prima volta a Torino, al Salone del Libro dove porta "Cara Giulia" e annuncia, in un incontro molto toccante, la nascita «a ottobre, al massimo novembre» della Fondazione Giulia per per fare formazione nelle scuole promuovendo il dialogo e la prevenzione della violenza.

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Gino Cecchettin e la figlia

«Vogliamo che il suo nome sia associato a un messaggio di speranza e di cambiamento», spiega.

Di Filippo, l'assassino di Giulia, dice: «Doveva accettare il suo no, probabilmente avrebbe trovato un amore più grande e avrebbe passato con lei il resto della vita anziché dove si trova ora». «Ora so quanto è importante un abbraccio. Ma a Giulia io non potrò più dire ti amo. Ho scritto il libro perché si era tagliata una pellicola. Cercavo un contatto, tutti i non detti, gli abbracci, quello che un padre vuole dare alla figlia e non lo può fare» spiega.

«Da mia figlia ho imparato a essere gentile e un po' meno maschio alfa. Quando Elena (la sorella di Giulia, ndr) mi ha parlato per la prima volta di patriarcato ho preso il dizionario e ho capito che aveva ragione. A Giulia è stata negata la possibilità di essere libera. Io supporterò Elena nella sua lotta, anche su alcune tematiche abbiamo punti di vista diversi la sosterrò sempre».

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