Irama è arrivato all'Arena. Un traguardo non per tutti. Un traguardo lungo dieci anni. Perché lui nasce a Sanremo anche se è Maria De Filippi con la scuola di Amici a regalargli il primo successo. Poi torna al Festival della canzone italiana. Ci torna più di una volta. L’Ariston gli porta bene anche febbraio scorso, quando nella serata dei duetti si è presentato sul palco con Riccardo Cocciante. Cocciante ha cantato sul palco con Irama, la sua Ovunque sarai. Poi è stato di Bella senz'anima. «Un capolavoro - racconta Irama a La Stampa - una canzone vera, sincera. Non credo che oggi non verrebbe scritta, piuttosto forse non verrebbe passato, per via del politicamente corretto nauseante che vige».
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L'amore per Cocciante
Quello con Riccardo Cocciante è un'amore che nasce fin da ragazzo. «Ascoltavo De André, Zucchero, Guccini, Cocciante ovviamente.
La sua musica
All’Arena Irama ha cantato per la prima volta il nuovo singolo Galassie. Un pezzo con una dedica speciale: «A una persona che avrei voluto portare fuori dalla realtà che stava vivendo. È una storia un po’ triste, ma sfocia in sonorità molto positive».
Nella sua musica non ci sono tormentoni. E di questo, Irama, ne va fiero: «Non è che prima volessi inseguire il tormentone, diciamo che ho voluto uscire un po’ dalle regole di mercato». Ma Irama non ha neanche il tempo di fermarsi, godere il successo conquistato: «Io sono sempre in trincea - racconta ancora a La Stampa - Ogni cosa devo sudarmela, perché sia bella devo farmi il mazzo, mai lasciare al caso». Il complimento più bello? «Mi piace che piaccia la mia voce.Ci sto lavorando molto».
Sanremo
Un giorno sogna di vincere Sanremo («Quando ci sarà solo il televoto»), saluta Amadeus («Se ne va da vincitore») e tira dritto contro le critiche. Qualcuna sui suoi capelli, altre musicali: «Ci rimasi male quando qualcuno scrisse che Ovunque sarai era una canzone d’amore in stile Disney». Invece era per sua nonna. «Sì, e persone di ogni età si commuovono, la dedicano a chi non c’è più, la suonano ai funerali. Legittimo che non piaccia, ma quella critica vuol dire avere preconcetti».