Arne Sorenson, 62 anni, presidente e CEO di Marriott, la più grande catena alberghiera del mondo, è morto lunedì. L'azienda ha comunicato che nel 2019 a Sorenson era stato diagnosticato un cancro al pancreas e all'inizio di febbraio era stato anche annunciato un passo indietro del CEO per «facilitargli le cure e trattamenti contro il tumore».
Sorenson era solo il terzo CEO nella storia di Marriott.
Oltre a espandere le partecipazioni dell'azienda, compresa l'acquisizione della catena di hotel Starwood, Sorenson si è distinto per aver reso l'azienda più inclusiva e rispettosa dell'ambiente. «Arne era un dirigente eccezionale - ma più di questo - era un essere umano eccezionale», ha detto J.W. Marriott in una dichiarazione. «Aveva una straordinaria capacità di anticipare dove l'industria dell'ospitalità era diretta e di posizionare Marriott per la crescita. Ma i ruoli che gli piacevano di più erano quelli di marito, padre, fratello e amico. Arne ci mancherà profondamente». Dal 2 febbraio, il ruolo di CEO è stato condiviso dai dirigenti di Marriott Stephanie Linnartz e Tony Capuano. Un CEO sarà nominato entro le prossime due settimane.
Covid Lazio, più contagi dai focolai domestici: caccia agli hotel per le quarantene