Sono passati nove anni da quando Pino Daniele se ne è andato. Nove anni in cui Fabiola Sciabbarrasi, la moglie di una dei più grandi cantautori, ha cresciuto i loro tre figli. Una donna forte con il desiderio di mantenere sempre vivo il suo ricordo. «È come se non fosse mai andato via - racconta a Diva e Donna - e proprio l’ultimo Festival di Sanremo mi ha riportato alla mente ricordi e riflessioni su ciò avrebbe pensato lui». Il riferimento è per Geolier. «Ha valorizzato l’identità napoletana in musica rifiutando di snaturarla, proprio come aveva sempre fatto Pino, che fu uno dei primi a sperimentare contaminazioni tra inglese e napoletano con artisti internazionali e mi raccontava del pregiudizio e della discriminazione territoriale che ha dovuto affrontare».
Il caso Geolier
Ma Fabiola non ci sta: «Vedendo Geolier, e quello spettacolo irrispettoso all’Ariston tra fischi e gente che andava via e il dissenso della stampa, ho riavvolto il nastro sui suoi racconti...». La signora Daniele è convinta che suo marito «avrebbe condiviso il palco con Geolier, sicuro! Si sarebbe proposto per la serata delle cover. Sarebbe stato felice di vedere un giovane artista che ha avuto il coraggio di esprimere la sua identità. Quando a Sanremo cantarono i Tazenda in sardo e Van De Sfroos in comasco, non ci furono polemiche. Purtroppo, la discriminazione territoriale persiste, ma confido nel buonsenso».
L'amore con Pino
Una storia d'amore, quella tra Pino e Fabiola, nata grazie a un amico comune.
I figli
E i loro figli oggi? «La grande, Sara, è nella discografia, Sofia studia legge e Francesco sta finendo il liceo. Mi fa tenerezza Francesco, aveva solo nove anni quando il padre è mancato, e va sempre alla di ricerca materiale su Internet, mi chiede di vedere video, foto, di andare a Napoli, a respirare quello che Pino ha vissuto. È molto bello questo suo attaccamento. Quando torno a Napoli, sono avvolta da affetto e attenzioni incredibili. È come una grande famiglia, un’onda di “amore senza fine”, per citare una canzone di Pino». Il prossimo 4 gennaio saranno 10 anni. Un anniversario triste che Fabiola vorrebbe anche non festeggiare. «Il mio obiettivo ora è creare un premio Pino Daniele per giovani musicisti». Il resto si vedrà...