Isis, in Indonesia allerta massima per rischio attentati durante le feste: arrestati sette terroristi

Isis, in Indonesia allerta massima per rischio attentati durante le feste: arrestati sette terroristi
di Federica Macagnone
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Lunedì 21 Dicembre 2015, 15:57 - Ultimo aggiornamento: 17:10

Allerta massima per possibili attacchi terroristici in Indonesia: le autorità hanno lanciato l'allarme per il rischio di attentati che potrebbero essere sferrati durante le festività natalizie.

Nelle ultime ore l'unità anti-terrorismo indonesiana ha arrestato sette persone: nelle abitazioni dei presunti terroristi è stato ritrovato materiale per fabbricare bombe e una bandiera nera simile a quella dello stato Islamico. Una delle persone arrestate è Abdul Karim, alias Abu Jundi, membro del gruppo terroristico Jemaah Islamiyah, affiliato di Al Qaeda e autore della strage del 2002 in una discoteca di Bali nella quale morirono 202 persone. Oltre a lui sono state fermati tre uomini nella provincia ovest di Giava e altri tre a Mojokerto, sempre sull'isola ma nella parte orientale: tra questi, in manette sono finiti Asep Urip, 31 anni, insegnante all'Islamic Boarding School di Java, e Zaenal, 35 anni. «È noto che Zaenal – ha detto un portavoce della polizia - era uno dei candidati per un attentato suicida a Jakarta che sarebbe dovuto essere sferrato la notte di Capodanno 2016».

Vista la minaccia di attentati, definita dai responsabili dell’esecutivo come “imminente e concreta", in queste ore si è tenuta una riunione a porte chiuse fra i vertici governativi a Jakarta, cui ha partecipato anche il Presidente Joko “Jokowi” Widodo e il ministro di gabinetto Anung Pramono. L'allerta, oltre che per gli arresti, deriverebbe, secondo l'agenzia AsiaNews, da alcuni documenti sequestrati di recente dalle squadre dell’anti-terrorismo, in cui vi sono riferimenti diretti a due parole chiave: “concerti” e “le spose”. Di recente, nel Paese, i terroristi hanno iniziato a utilizzare questi termini come precise indicazioni: concerto si riferisce agli attentati con più persone e più obiettivi da colpire; sposa, invece, viene usato per indicare il singolo attentatore suicida, il kamikaze pronto a farsi esplodere in luoghi affollati. Nelle pagine trovate dalla polizia sarebbero indicati anche i nomi di terroristi, mappe, armi e nomi di luoghi obiettivo di potenziali attentati.

Nel mirino dei terroristi ci sono anche chiese, caserme della polizia e luoghi pubblici dove il governo ha deciso di dispiegare 150mila agenti durante le festività natalizie. Ma tra gli obiettivi dei terroristi, oltre ai cristiani e ai loro luoghi di culto, ci sono anche i membri della minoranza musulmana sciita, concentrati in alcuni sobborghi fra cui Pekalongan (Central Java), Bandung (West Java) e Pekanbaru (Sumatra): in queste ore stanno circolando banner e scritte in rete che invitano a colpire la comunità sciita. Secondo quanto si legge nei messaggi, i miliziani «stanno pianificando un grande concerto anche qui in Indonesia».

Per far fronte al pericolo attentati, il presidente Joko Widodo ha emanato un’ordinanza di massima allerta e ha rafforzato le misure di sicurezza: nei prossimi giorni si sposterà a Papua, estremità orientale dell’arcipelago indonesiano, in cui si trovano le uniche province a maggioranza cristiana del Paese, per celebrare il Natale. L'Indonesia è il più popoloso paese musulmano al mondo e i cattolici (circa il 3% della popolazione) sono una piccola minoranza.