Parigi 2024: al Villaggio olimpico arrivano i letti “anti-sesso” di cartone (pronti a collassare)

Sono di cartone e in teoria non adatti a reggere il peso di due persone e i movimenti bruschi. Ma in realtà si tratta di una scelta ecologica

Parigi 2024: al Villaggio olimpico arrivano i letti “anti-sesso” di cartone (pronti a collassare)
di Gianluca Cordella
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Mercoledì 8 Maggio 2024, 19:21

Sedicimila giacigli pronti a collassare su se stessi per scoraggiare l'intimità degli atleti. La Parigi olimpica riparte da dove Tokyo aveva lasciato, anche se con presupposti molto diversi. Sono arrivati lunedì scorso nel Villaggio a cinque cerchi i cosiddetti letti “anti-sesso”, che accoglieranno il sonno - e forse solo quello - dei campioni in gara dal 26 luglio all'11 agosto. Le 7.200 camere dei Villaggi olimpici e paralimpici di Saint-Denis e Châteauroux, da lunedì scorso, sono arredate con i letti fortiti da Airweave, realizzati interamente in cartone. Il telaio di questi rivoluzionari giacigli ecologici è largo 90 centrimetri e può allungarsi da 200 a 220 centimetri, in base all'altezza dell'atleta. Può facilmente reggere fino a 200 chili ma altrettanto facilmente collassare sotto movimenti troppi bruschi. Da qui l'etichetta con cui sono noti tra i campioni olimpici sin dal 2021.

Il presidente Macron all'inaugurazione del Villaggio Olimpico

La loro introduzione in Giappone aveva una ratio ben definita: il Paese era in piena pandemia - che nel Sol Levante ha conosciuto la sua fase critica in ritardo rispetto all'Europa - e la preoccupazione degli organizzatori era di limitare il più possibile le occasioni di contagio e di diffusione del Covid. D'altra parte nella finestra dei Giochi e nei giorni immediatamente precedenti l'utilizzo di Tinder aveva registrato nel Paese un boom del 350%. 

Il letto "anti-sesso", comunque, divenne protagonista sui social dei Giochi 2021. Molti atleti infatti decisero di testarne la stabilità sui propri canali. Il ginnasta irlandese Rhys McClenaghan registrò un video mentre saltava sul letto, ripetutamente. Il letto non collassò e l'atleta iniziò a esultare al grido di «fake news». Andò diversamente a Diego Chiriff, allenatore della squadra di nuoto uruguaiana, che fece la stessa cosa ma questa volta i social dovettero registrare il cedimento del giaciglio. 

Cambio di prospettiva

Insomma, a Tokyo il letto deterrente aveva un senso. A Parigi sembra averlo meno. Anche perché, contestualmente, gli organizzatori hanno annunciato che andranno avanti nel solco della sicurezza tracciato da Seul 1988 (anche contro le malattie sessualmente trasmissibili) e distribuiranno ad atleti, allenatori e membri delle delegazioni 300 mila preservativi. E allora? Il punto è che Airweave, oltre alla sua funzione scoraggiante, ha moltissimi punti di forza, in primo luogo il fatto che la struttura sia interamente riciclabile a Giochi finiti, dettaglio questo importantissimo per abbracciare i criteri ecologici stabiliti dal Cio. E, come se non bastasse, il letto è anche un gioiellino di tecnologia: gli atleti, attraverso un'app, possono regolare anche la durezza del materasso, in base alle proprie preferenze.

Insomma: deterrente per l'intimità fino a un certo punto, ma soprattutto garante delle notti (e di conseguenza delle performance in gara) dei campioni olimpici.  

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