Il Tar boccia Livorno sulla gestione delle partecipate

Lemmetti ex assessore bilancio di Livorno, ora a Roma
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Sabato 11 Novembre 2017, 22:33
Il Tar della Toscana ha dichiarato illegittima la decisione del Comune di Livorno di affidare il servizio di gestione dei rifiuti fino al 2030 in difformità con quanto deciso dall'Autorità di servizio Ato Toscana Costa. E quella delibera era il fondamento del piano di risanamento dell'Aamps, la municipalizzata schiacciata da debiti milionari ammessa al concordato preventivo voluto dal sindaco a Cinque stelle, Filippo Nogarin, e accordato dal Tribunale che ora rischia di saltare. Un passaggio in cui era stato decisivo anche il ruolo di Gianni Lemmetti, l'assessore al bilancio che da Livorno è passato a Roma anche sulla scorta delle opere di risanamento fatte nel capoluogo di provincia toscano.

«Dal 2017 - spiega il direttore dell'Ato, Franco Borchi - con l'avvento della giunta Nogarin il comune di Livorno ha sempre manifestato un atteggiamento conflittuale nei confronti dell'Autorità servizio rifiuti, rivendicando la pretesa di gestire i rifiuti in maniera diversa da quella prescelta a larga maggioranza dall'assemblea dell'Ato». E lo ha fatto, precisa, senza mai «uniformarsi a una sentenza del Tar del 2016 che attribuiva all'Autorità d'ambito e alla maggioranza dei comuni in essa rappresentati la competenza a decidere sulle forme di affidamento con l'obbligo degli altri Comuni di rispettare tali decisioni».

Con la sentenza di ieri, aggiunge Borchi, «la gestione del servizio da parte di Aamps è quindi necessariamente a tempo e cesserà quando l'Autorità d'Ambito avrà affidato il servizio, su tutto l'Ato, al gestore unico». Non solo, il funzionario spiega anche che il pronunciamento dei giudici amministrativi sancisce che «non è la durata del concordato a poter stabilire quando il gestore unico avrà diritto di iniziare il servizio, ma il contrario, poiché è la durata del tempo ancora necessario all'operatività del gestore unico a condizionare l'ammissibilità del concordato». 

La sentenza del Tar, conclude il direttore dell'Ato, conferma anche «la bontà della scelta della società mista, avvalorata dai giudizi degli advisor scelti con gara dall'Ato» e conferma «i poteri attribuiti all'Autorità d'Ambito e rende ancor più imprescindibile l'obiettivo di portare a compimento il percorso avviato con la costituzione di RetiAmbiente, imponendo di accelerare le procedure per la scelta del socio industriale e per l'affidamento del servizio al gestore unico».
Il sindaco livornese Filippo Nogarin per ora tace e diventa il bersaglio delle critiche del sindaco di Pisa, Marco Filippeschi e del Pd livornese. «Piove sul bagnato - dice Filippeschi - e lascio da parte i giudizi politici, che sono scontati di fronte a forzature ogni volta contraddette dalla giustizia. La sentenza del Tar ottenuta dall'Ato è un altro punto fermo, inequivocabile e imprescindibile».
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