A Patrizia Reggiani, nota anche per il suo look decisamente eccentrico e per il pappagallo sulla spalla che l'accompagna ovunque, spettano infatti, per sentenza della Corte d'Apello di Milano, oltre venti milioni di euro di arretrati previsti dall'accordo firmato dalla donna con l'ex marito imprenditore nel 1993, otto anni dopo il divorzio e due anni prima dell'omicidio.
L'accordo, firmato a St. Moritz in Svizzera, prevedeva infatti che a Patrizia Reggiani venissero corrisposti 1,1 milioni di franchi svizzeri ogni anno, per tutta la vita. Dopo l'omicidio, le figlie rifiutarono di versare alla madre le cifre previste dall'accordo, ma l'ultima sentenza è chiarissima: «Il vitalizio a favore della Reggiani è frutto di un accordo precedente all'omicidio e non è decaduto con esso. Il comportamento, penalmente sanzionato, della donna è in questo caso irrilevante».
Tuttavia, la sentenza non è ancora passata in giudicato e il tribunale di St. Moritz non può applicarla. Le figlie di Gucci e della Reggiani sono pronte a dare battaglia in Cassazione per negare alla madre, committente dell'omicidio del padre, i soldi che le dovrebbero spettare in base all'accordo firmato nel 1993.
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