Secondo l'accusa, l'ingegnere Occhionero, nell'ambito di un'attività di cyberspionaggio, avrebbe infettato circa 18mila computer di aziende, enti pubblici, istituzioni ed esponenti della politica. Sarebbe riuscito a entrare in possesso di 1.935 password. Per l'Avvocato dello Stato, nella lista di indirizzi di posta elettronica in possesso degli Occhionero c'era anche l'account di un poliziotto addetto alla sicurezza del Presidente della Repubblica. Il processo proseguirà il primo giugno, con gli interventi delle difese. La sentenza, invece, è attesa per luglio.
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