E' quanto ha spiegato il ministro dell'Interno Angelino Alfano dalla sede romana di Ncd in merito all'arresto del marocchino sospettato di essere coinvolto nella strage del Bardo a Tunisi.
«Abbiamo realizzato una cattura non semplice - ha sottolineato - grazie al buon funzionamento delle impronte e del sistema di rintraccio di una persona che aveva fornito un'identità falsa, come ho detto oggi alla Camera».
Della questione si era occupato già questa mattina nella sua informativa alla Camera: «Mai escluso che l'Italia sia a rischio terrorismo - ha spiegato - sempre detto che l'allerta è elevatissima, anche sull'uso dei barconi per l'infiltrazione di terroristi, pur se finora mancano riscontri».
«Avevo spiegato che è elevatisima l'attenzione delle forze di polizia per intercettare anche i più deboli segnali, anche sull'uso strumentale delle carrette del mare per infiltrarsi. Su questo tema - ha osservato - procuratori della Repubblica hanno espresso opinioni in sintonia con le valutazioni del Viminale e dell'intelligence e cioè che non è emersa alcuna evidenza, ma nessuno può escludere il rischio, per cui l'allerta è altissima».
«Su questa strategia - ha concluso il ministro - continueremo a muoverci: è una strategia che ci ha portato a fare arresti e non a subire qualcosa di drammatico. Facciamo parte di una comunità occidentale che combatte unita contro il terrorismo e non può quindi dirsi fuori dal rischio. Siamo una grande democrazia esposta ai rischi ed il Governo ha la serietà per affrontarli al meglio».
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