Addio al capitano Balme: sfidò la morte per recuperare la macchina-cifrario Enigma nell'U-boot che affondava

David Balme
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Lunedì 4 Gennaio 2016, 22:13 - Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 19:29
È morto uno degli ultimi eroi che parteciparono alla guerra dei codici per rivelare il segreto della macchina Enigma, usata dai nazisti per le comunicazioni criptate via radio durante il Secondo conflitto mondiale. Il capitano di corvetta David Balme, nato a Londra, si è spento a 95 anni, e viene ricordato dalla stampa britannica come un protagonista indiscusso di quella che fu una vera e propria epopea militare combattuta fra le gelide acque dell'Atlantico e le notti insonni nel centro di decifrazione alleato di Bletchley Park, vicino alla capitale.

Balme però non combatteva coi numeri ma era a bordo del cacciatorpediniere Bulldog che venne coinvolto nella cosiddetta battaglia del Convoglio OB138, avvenuta nell'Oceano Atlantico nel maggio 1941. Quella e altre navi della Royal Navy dovevano evitare che i mercantili carichi di rifornimenti per la Gran Bretagna finissero in bocca ai 'branchi di lupì, gli U-boot che pattugliavano l'Oceano e coi loro affondamenti record avevano messo in ginocchio la logistica alleata. Quel giorno un sottomarino nazista iniziò la sua caccia, facendo colare a picco due mercantili, ma venne subito individuato dalla corvetta Aubretia che lo colpì con bombe di profondità. Lo comandava il veterano Fritz-Julius Lemp, che fu costretto alla riemersione per i forti danni riportati e una volta in superficie morì nel cannoneggiamento compiuto dalle navi britanniche.

Dopo la battaglia iniziò la missione di Balme: entrare dentro l'U-boot che stava affondando, pistola alla mano, e recuperare tutto quello che poteva essere utile. Il capitano di corvetta si trovò così di fronte, nella sala del telegrafista, a una strana macchina da scrivere, la osservò per qualche minuto rendendosi conto del suo insolito funzionamento, e poi decise di portarla a bordo della sua nave. Era un esemplare di Enigma coi relativi codici, fondamentale per la comunicazione dei branchi di lupì, che venne poi consegnato ai tecnici di Bletchley Park e lì studiata dal matematico Alan Turing e dalla sua squadra come raccontà mirabilmente il recente film The imitation game.

I servizi segreti tedeschi ritenevano praticamente inviolabile il cifrario usato dalla macchina (che veniva cambiato di continuo), calcolando che per scoprire, tra i possibili 15.576 codici, quello effettivamente impiegato, sarebbe servito oltre un mese di lavoro a una equipe di studiosi.
Ma uomini come Balme permisero di vincere la guerra contro il tempo e di ridurre drasticamente i continui affondamenti di naviglio alleato nell'Atlantico, contribuendo così alla sconfitta dei nazisti. L'ufficiale in quella missione portò con sè anche alcuni 'souvenir' dall'U-boot: il cappello del comandante tedesco, ora esposto all'Imperial War Museum di Londra, e due binocoli con le svastiche che Balme usava a bordo del suo yacht.
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