Libia, il vice di Sarraj: stop alla missione italiana, intervenga l'Onu

Libia, il vice di Sarraj: stop alla missione italiana, intervenga l'Onu
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Venerdì 4 Agosto 2017, 17:47 - Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 10:03

Il vice presidente del Consiglio presidenziale libico Fathi Al-Mejbari chiede all'Italia «di cessare immediatamente la violazione della sovranità libica» e fa appello alla comunità internazionale e al Consiglio di Sicurezza Onu perché prendano una posizione sulla missione navale italiana. Stando al sito della Tv LibyaChannel «Al-Mejbari ha anche chiesto alla Lega Araba e all'Unione Africana di esprimersi al riguardo condannando «tale violazione, sostenendo e appoggiando la Libia».

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Al Mejbari ha precisato che la decisione di al Sarraj di avere permesso alle forze italiane di effettuare delle operazioni nelle acque libiche non rappresenta e «non esprime né la volontà dell'intero Consiglio presidenziale né tantomeno del governo di intesa». Tale decisione è dunque considerata - a detta del vice di Sarraj - una «infrazione esplicita all'accordo politico e alle sue clausole che riguardano la sovranità della Libia, segnalando allo stesso tempo che il trattato di amicizia italo-libico e i memorandum di intesa tra i due Paesi non contemplano interventi del genere».

Al Mejbari - prosegue il sito della Tv LibyaChannel - ha dunque chiesto all'Italia di «cessare immediatamente la violazione della sovranità della Libia, di rispettare gli accordi internazionali, di mantenere delle relazioni di buon vicinato e di rispettare gli accordi in vigore tra i due Paesi, oltre infine a rispettare le ratifiche delle decisioni del governo e gli accordi e i trattati libici».

Al-Mejbari ha poi lanciato un appello alla comunità internazionale e al Consiglio di Sicurezza Onu di «esprimersi riguardo a tale violazione» e alla Lega Araba e all'Unione Africana a «condannare» tale violazione, sostenendo e appoggiando la Libia. Il vice di Sarraj ha poi chiesto a tutte le forze nazionali di superare le divisioni interne e a lottare contro questo nuovo «tentativo di rioccupazione» della Libia.

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