Referendum, in Veneto vince il sì: caos dati e polemiche in Lombardia

Referendum, in Veneto vince il sì: caos dati e polemiche in Lombardia
3 Minuti di Lettura
Domenica 22 Ottobre 2017, 01:19 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 07:50

Al referendum vince il "sì" all'autonomia: i dati parlano del 57,2% di cittadini al voto in Veneto e il sì è stato del 98,1% per cento. Per la Lombardia, il governatore Roberto Maroni ha invece delineato il dato del 40%, astensione record a Milano. Il sì è al 95,64% dopo il 60,4% dei voti elettronici scrutinati, ma fioccano le polemiche per il voto elettronico che ha causato rallentamenti nelle operazioni di scrutinio.

«L'esito del referendum in Lombardia e Veneto conferma l'importante richiesta di maggiore autonomia per le rispettive regioni. Il governo, come ha sempre dichiarato anche prima del voto di oggi, è pronto ad avviare una trattativa», afferma Gianclaudio Bressa, sottosegretario per gli Affari regionali, alla chiusura dei seggi elettorali in Lombardia e Veneto. «Noi chiediamo tutte le 23 materie, lo dico subito, e i nove decimi delle tasse - ha spiegato il governatore del Veneto Zaia -Incontreremo il presidente del Consiglio - ha aggiunto - quando il nostro progetto sarà pronto».

Sull'onda di questi dati, dal voto in Veneto e Lombardia parte una nuova fase che sarà caratterizzata dalla trattativa fra le due Regioni e lo Stato, in base all'articolo 116 della Costituzione. Per chiedere poteri esclusivi in «tutte le materie concorrenti», hanno anticipato i governatori Luca Zaia e Roberto Maroni, ma anche più risorse. È stato proprio il governatore del Veneto, accompagnato dalla moglie, il primo ad andare a votare. Zaia, come promesso, si è presentato prima delle 7 davanti alla scuola elementare di San Vendemiano, il comune in provincia di Treviso dove vive. «È una pagina di storia che si scriverà - ha osservato -. Il Veneto non sarà più quello di prima. Sta poi ai veneti, e ai 'nuovi venetì, ai tanti che hanno scelto di avere qui un progetto di vita, approfittare di questa opportunità».

Se il ministro e vicesegretario Pd Maurizio Martina aveva ribadito la linea della «astensione consapevole al referendum della Lombardia, perché si è sprecato tempo e denaro per un quesito inutile», la Lega ha guardato la giornata di oggi con occhi diversi. «Se alcuni milioni di persone ci danno il mandato - ha promesso il segretario Matteo Salvini, votando a Milano - noi da subito trattiamo con il governo centrale. Io sarei andato a votare chiunque lo avesse proposto». Ultima parola a Bossi. Il presidente-fondatore del Carroccio si è presentato intorno alle 17 al seggio dell'istituto comprensivo di via Fabriano, a Milano, vicino alla sede di via Bellerio. Bossi ha detto che a lui piace ancora l'idea dell'indipendenza del Nord. I referendum non sono inutili, ma «sono l'unica possibilità di tamponare la crisi sociale che arriva: anche se l'autonomia blocca l'indipendenza».


 

© RIPRODUZIONE RISERVATA