Comunali, Berlusconi canta vittoria ma no al listone Fi-Lega

Comunali, Berlusconi canta vittoria ma no al listone Fi-Lega
di Emilio Pucci
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Lunedì 12 Giugno 2017, 08:20
E ora il partito degli unionisti del centrodestra rialza la testa. L'approdo del candidato di Genova al ballottaggio, con buone possibilità di vittoria, rilancia l'asse del nord di Forza Italia. Si rafforzano le ambizioni di Toti, Salvini e Meloni che, qualora non dovesse essere più ripreso in Commissione il Fianum, sono pronti a partire con il progetto della lista unica, dando vita in autunno a fuochi d'artificio anche attraverso primarie per la leadership.

DISTANZE
Il leader del Carroccio non intende per ora allargare le braccia al Cavaliere e lo stesso ex premier, pur ribadendo la necessità di un centrodestra unito, da tempo ha chiuso alla possibilità di un matrimonio con il partito di via Bellerio. Ma c'è di mezzo la legge elettorale e sono molti i big azzurri, da Gasparri a Romani, da Bernini a Gelmini, ad interrogarsi sulla direzione da prendere ora che il Germanellum non c'è più. I proporzionalisti duri e puri non recedono, ma il tema delle alleanze si riproporrà in maniera decisiva. Con le leggi attuali alla Camera c'è da fare i conti con un premio di maggioranza per la lista che arriverà al 40% e una soglia di sbarramento dell'8% al Senato.

Due paletti che potrebbero essere rimossi agli occhi dell'elettorato con un listone del centrodestra. Il Cavaliere frena, ma dopo l'affossamento in Aula del sistema tedesco le amministrative rischiano di rappresentare un'altra svolta. In alcune città FI si è mascherata, come altri partiti, dietro liste civiche, ma su quasi tutto il territorio si è presentata in una logica di coalizione, magari lasciando alla Lega candidati più visibili, ma in ogni caso da nord a sud si è alleata con il Carroccio e con Fdi. Tanto da far osservare a molti big che «il centrodestra è vivo», unito può essere l'alternativa al Pd alle Politiche. L'indicazione è ripartire in una logica nazionale dai programmi, dalle cose concrete e non dai modelli, ma se si andrà a votare nel 2018 con i sistemi vigenti, «occorrerà - è l'osservazione di molti colonnelli prendere atto di questa possibilità per essere competitivi». La partita è tutta da giocare. Berlusconi con i suoi si è detto soddisfatto. «Abbiamo presentato candidature unitarie, andiamo avanti così», ha sottolineato. Ma proprio lui non ha fatto campagna elettorale a Genova, non nascondendo una certa freddezza sul candidato e anche per le altre realtà locali si è speso con il minimo sindacale. Alla vigilia ha ribadito l'importanza politica della tornata elettorale ma il suo obiettivo resta sempre quello di puntare al proporzionale, di riaprire il tavolo sulla legge elettorale magari abbassando al 4% la soglia di sbarramento e allargando ad Alfano. E resta la voglia di elezioni subito, per rimanere centrale in Parlamento e sfruttare il ritrovato feeling con il Pd anche in una logica di larghe intese.

MODELLI
I gruppi azzurri per ora sono con lui: mentre prima il mantra era sostenere il governo a tutti i costi, ora non è più così. Ma al modello Tajani, l'asse moderato che guarda al Ppe, ora rischia di contrapporsi il modello Toti, che potrebbe rivendicare Genova. E puntare su un progetto di destra con Meloni e Salvini, con l'eventuale appoggio degli altri governatori del nord. È presto per fare pronostici su chi lo seguirebbe, se all'orizzonte si staglia sul serio un'altra scissione, in ogni caso è il timore di chi non vuole venire a patti con la Lega - partirebbe una onda lunga che rischierebbe sotto elezioni di indebolire il partito. I pontieri si metteranno in azione, pronti a giocare anche al tavolo della legge elettorale insieme alla Lega per trovare una soluzione che vada bene anche a Salvini. Ma se il Pd non sarà disponibile a trattare il nodo listone sì-listone no andrà sciolto. E dovrà farlo Berlusconi che plaude alla ritrovata unità del centrodestra ma con i suoi continua a far notare come la deriva populista è perdente e il crollo di Marine Le Pen in Francia è la sottolineatura che consegna ai fedelissimi è un segnale inequivocabile.

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