RIETI - «Il confronto tra i dati dello scorso anno e il trend attuale, ci consente di poter affermare che i casi sono in crescita e questo lo verifichiamo dalle telefonate e dalle segnalazioni che pervengono in procura, nei turni di servizio di ogni magistrato. L’attenzione, proprio per questo, resta alta e costante». La spiegazione è di Cristina Cambi, la sostituta procuratrice che, in funzione di vicaria, guida dal 15 settembre l’ufficio al primo piano di piazza Bachelet, dove è tornata dopo una parentesi di cinque anni trascorsa al tribunale civile di Roma, e in attesa che il Csm nomini il nuovo procuratore capo in sostituzione di Lina Cusano, in pensione.
La magistrata ha bene evidenti gli episodi di violenza di genere che finiscono all’esame del tribunale e anche il fatto che sono aumentati i processi, in particolare per casi di maltrattamenti in famiglia e di stalking, a cui vanno aggiunti i procedimenti definiti con i riti alternativi che garantiscono all’imputato, in caso di condanna, lo sconto di un terzo della pena.
Le osservazioni. «Sul codice rosso, l’attenzione del mio ufficio e della polizia giudiziaria è alta - afferma la dottoressa Cambi - soprattutto perché è cresciuta nelle forze dell’ordine la consapevolezza verso un fenomeno che desta particolare allarme tra le donne e per questo, quando viene presentata una denuncia all’autorità giudiziaria, siamo pronti ad agire per tutelare le vittime.
La relazione. Intanto, nel suo ufficio, Cambi lavora alla relazione che terrà a Poggio Mirteto proprio il giorno della festa della donna, l’8 marzo, in un convegno organizzato dal Cenacolo forense sabino, in merito al tema “Codice rosso. Donna e società”, dove si confronterà con l’antropologa Tiziana Ciavardini, l’avvocata Silvana Forniti, già apprezzata sindaca di Mompeo e autrice di un bel libro sulla sua esperienza di amministratrice al femminile, e Silena D’Angeli del centro antiviolenza Angelita.