Roma, sos aziende: l'Atac senza bilancio. Risorse per Roma: stipendi a rischio

Roma, sos aziende: l'Atac senza bilancio. Risorse per Roma: stipendi a rischio
di Lorenzo De Cicco
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Martedì 25 Luglio 2017, 08:19 - Ultimo aggiornamento: 21:06

L'Atac non ha ancora approvato il bilancio (la scadenza era il 30 giugno...), Risorse per Roma oggi lancerà l'allarme perché non ha i soldi in cassa per pagare gli stipendi, l'Ama si ritrova con quasi 400 milioni di crediti verso il Campidoglio, di cui 150 milioni sotto contenzioso. Tante spie di allarme che si accendono sulla mappa delle partecipate del Campidoglio, un arcipelago di 30 società con 37mila addetti. Ieri, mentre i revisori dei conti mettevano in dubbio la tenuta del bilancio proprio per la gigantesca falla delle municipalizzate, la sindaca Virginia Raggi ha annunciato al forum del Messaggero che il piano di riassetto delle aziende comunali verrà presentato a settembre. E lì finirà il mandato di Massimo Colomban, l'assessore alle Partecipate voluto da Casaleggio, che non verrà rimpiazzato.

LA MISSIVA
Prima di arrivare a quell'appuntamento, ci sono diverse mine da disinnescare. Ieri nei corridoi di Palazzo Senatorio è arrivata una lettera di fuoco firmata da Massimo Bartoli, presidente e amministratore delegato di Risorse per Roma, la partecipata che si occupa di gestire lo sterminato patrimonio immobiliare di Roma Capitale, oltre 40mila immobili. Bartoli ha messo nero su bianco le sue dimissioni, sottolineando di non essere più disponibile a restare in carica «in proroga» - il suo mandato è scaduto a fine giugno - solo per aspettare che le varie correnti del M5S trovino una quadra per designare il suo sostituto. E così ha convocato per venerdì il Cda che ratificherà il passo indietro. La situazione nella società comunale di piazza degli Archivi è estremamente critica. Tanto che oggi proprio il Consiglio d'amministrazione dovrebbe spedire un'altra lettera alla sindaca Raggi per comunicare che potrebbero non esserci soldi in cassa per pagare gli stipendi dei 660 dipendenti di Risorse. Motivo? I dipartimenti di Roma Capitale, sosterrebbe la missiva, non pagano. Anche perché la società da aprile non si è ancora vista rinnovare il contratto di servizio.

TRASPORTI
Atac nel frattempo si avvia a varare l'ennesimo bilancio in rosso, dopo il 2014 che si è chiuso con una perdita di 140 milioni e il 2015 che ha fatto registrare un passivo da 70 milioni. Anche questo consuntivo, che si riferisce al 2016, sarà in perdita, come dovrebbe ratificare l'assemblea dei soci convocata in prima convocazione per venerdì 28 luglio e in seconda per lunedì 31. Il piano industriale per rilanciare la malandata azienda dei trasporti - gravata da 1,2 miliardi di euro di debiti - è stato spedito in Campidoglio dai nuovi vertici aziendali già tre settimane fa. Da allora resta bloccato nelle stanze del Campidoglio e rimbalza tra la stanza della sindaca e quella dell'assessore ai Trasporti, Linda Meleo.

RIFIUTI
Ama ha già approvato il bilancio, rispettando la scadenza del 30 giugno, ma anche per l'azienda dei rifiuti l'Organismo di revisione economico finanziaria del Campidoglio è in allarme. La partecipata di via Calderon de la Barca infatti vanta un credito di oltre 400 milioni di euro nei confronti del suo azionista. Il contenzioso con il Comune è di circa 150 milioni, legati in gran parte alla gestione della banca dati della tariffa dei rifiuti nei primi anni Duemila. Sono grane legali che si trascinano da tempo, ma ora i nodi vengono al pettine. Perché quest'anno per la prima volta il Comune, come tutti gli enti locali, dovrà votare il «bilancio consolidato». Un documento che tiene conto sia del bilancio di Roma Capitale, sia di quello delle sue società in house. Il problema qual è? Per essere approvato, non possono esserci contenziosi in atto. Ecco perché i vecchi crediti con Ama (ma anche con l'Atac) rischiano di impedire alla giunta M5S di varare la manovra.

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