Anche il taglio dell'Irpef regionale bloccato dai debiti dell'azienda

Anche il taglio dell'Irpef regionale bloccato dai debiti dell'azienda
di Mauro Evangelisti
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Martedì 15 Agosto 2017, 10:08
La gigantesca grana di Atac, l'azienda too big to fail dei trasporti, ha effetti che vanno oltre i confini del Campidoglio, perché frenerà anche l'uscita dal commissariamento della sanità della Regione Lazio e la fine del piano di rientro. Renderà più problematica la diminuzione dell'Irpef e dell'Irap. Come è possibile? Partiamo da alcune cifre: la Regione Lazio, gestione Zingaretti, ha ricominciato a trasferire i fondi per il trasporto pubblico a Roma Capitale, dopo che la precedente giunta aveva azzerato i trasferimenti. In totale, compresa la quota per le ferrovie concesse gestite da Atac, si parla di 340 milioni di euro solo per Roma rispetto ai 570 complessivi (il resto finisce a Cotral, a Trenitalia e alle società di trasporto dei piccoli comuni). Senza questi trasferimenti Atac ovviamente sarebbe finita.

MECCANISMI
Ma per assicurare quei finanziamenti, con la tempistica necessaria, la Regione ha anche attinto all'extra gettito della sanità, vale a dire alle maggiori imposte pagate dai cittadini di Roma e del Lazio per ripianare il maxi debito accumulato nel decennio scorso. Questo meccanismo aveva già causato molte polemiche, ma è evidente che se dall'oggi al domani la Regione si ritrovasse senza le maggiori entrate consentite dalle addizionali Irpef e Irap, ci sarebbe un contraccolpo pesante, che investirebbe anche Atac.

Parte da questo ragionamento l'ipotesi che per uscire dal commissariamento della sanità, per quanto ormai i conti siano stati sistemati, si sceglierà una formula graduale. In pratica: si avvierà l'uscita dal commissariamento a settembre, quando tornerà a riunirsi il tavolo di verifica dei conti di cui fanno parte tecnici del Mef e del Ministero della Salute, ma resterà in vigore il piano di rientro, quello che ha consentito di ridurre il disavanzo (si partiva dai 2 miliardi del 2007). In questo modo, il taglio dell'Irpef e dell'Irap sarà più graduale, non repentino, perché altrimenti il Lazio perderebbe un gettito aggiuntivo di 870 milioni di euro e il contraccolpo sarebbe traumatico. Dal punto di vista prettamente contabile, anche grazie al riconoscimento dell'aumento della popolazione che ha fatto ingrossare la quota del fondo sanitario nazionale destinato al Lazio, i conti della sanità regionale hanno ormai raggiunto il punto di equilibrio. Il 2017 dovrebbe addirittura chiudere con una leggero attivo. In linea di principio, dunque, questo consentirebbe fine del commissariamento (il Lazio non dovrebbe più essere sotto la tutela dei Ministeri della Salute e dell'Economia) e dell'applicazione del piano di rientro. Quanto si paga di Irpef nel Lazio? Nel 2017 per i redditi più alti, quelli superiori ai 75 mila euro annui, si applica la super aliquota dal 3,33 per cento, mentre per quelli compresi tra 55mila e 75 mila l'aliquota è del 3,23. A scalare si passa al 2,93, ma tutti coloro che hanno un reddito inferiore ai 35mila euro hanno un'aliquota di 1,73.

MENO TASSE
Va anche detto che negli ultimi anni, per alleggerire il peso soprattutto sulla famiglie numerose e sulle categorie più deboli, sono state introdotte numerose esenzioni. L'obiettivo della giunta Zingaretti resta quello di ridurre le addizionali, ma si tratta di una operazione che va fatta gradualmente, perché perdere repentinamente tutto il gettito rischia di mettere in crisi il bilancio regionale. A partire dalle voci dei trasferimenti ad Atac.