Che un intervento sul settore assicurativo sia urgente è confermato anche dal presidente dell'antitrust, Giovanni Pitruzzella, che spinge il governo a proseguire con le riforme e bacchetta le assicurazioni: «In Italia abbiamo il costo delle polizze più elevato d'Europa, è una situazione insopportabile per il consumatore. A nostro avviso le assicurazioni hanno avuto dei comportamenti non particolarmente efficienti quindi molte delle misure del Governo, se correttamente attuate, possono servire, va continuato il processo di riforma». I punti della riforma che preoccupano i carrozzieri sono quello della riparazione in forma specifica, che non prevede l'indennizzo ma solo la riparazione in un'officina convenzionata, e il divieto di cedere il credito dell'assicurato al carrozziere.
«Se queste dovessero passare ci sarebbero aziende che chiudono e altre che sceglierebbero di diventare fiduciarie con condizioni capestro per lavorare sotto costo, che spingono le aziende verso il lavoro nero e la bassa qualità», è la denuncia del segretario generale della Cna autoriparazioni, Mario Turco.
Ancora più fosca la visione del presidente di Confartigianato Carrozzieri, Silvano Fogarollo: «metà delle 17 mila carrozzerie indipendenti italiane chiuderanno, le altre diventeranno fiduciarie con il cappio al collo delle assicurazioni come avviene in Inghilterra». Oltre alle difficoltà per le aziende però i carrozzieri indicano grossi disagi anche per i cittadini a partire dalla mancata possibilità di scelta del proprio riparatore di fiducia, con possibili lavori di bassa qualità perchè fatti sotto-costo e non sicuri. L'attacco più duro di giornata arriva però dal deputato 5 Stelle, Andrea Colletti, che spiega «non può essere che le assicurazioni che comandano il mercato decidano dove, come e quanto pagare per le riparazioni, è un favore alle assicurazioni, a Unipol in particolare fatto dal consigliere economico di Renzi, Yoram Gutgel, e il prossimo obiettivo sono le tabelle per i risarcimenti».
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