Nozze gay, il prefetto di Roma: «Annullo tutto, sono contro la legge»

Nozze gay, il prefetto di Roma: «Annullo tutto, sono contro la legge»
di Mauro Evangelisti
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Domenica 19 Ottobre 2014, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 09:15
«Sto per mandare un'altra lettera al sindaco Marino. Come ufficiale di governo devo applicare la legge e la circolare del ministro dell'Interno, Angelino Alfano: la trascrizione di quei matrimoni va cancellata. Lunedì annullo tutto».

Giuseppe Pecoraro, è prefetto di Roma da cinque anni: da Palazzo Valentini ha visto e vissuto molte tempeste, dalle periodiche emergenze sulla sicurezza alle tensioni quando era commissario per i rifiuti. Ma quella sulla registrazione dei matrimoni tra partner dello stesso sesso forse fa parte della categoria da maneggiare con più attenzione, perché lo sta portando allo scontro in campo aperto con il sindaco Ignazio Marino e perché incide sulle vite e sulle famiglie di molte persone.



A proposito, prefetto Pecoraro, ma con il sindaco ha parlato in questi giorni?

«Non direttamente con lui, ma con il suo capo di Gabinetto, Luigi Fucito, con cui ho avuto un colloquio telefonico. L'altro ieri gli avevo anticipato che sarei stato costretto a inviare una lettera al sindaco».



Per dirgli cosa?

«Le lettere sono due. Una l'ho spedita prima, invitandolo a non registrare quei matrimoni celebrati all'estero. L'altra arriverà in Campidoglio lunedì e lo inviterò a cancellare quegli atti. Preciso anche che se non lo farà, lo farò io. L'ha letto il comunicato, no?».



Certo: lei fa sapere tramite il suo staff che ove non dovesse procedervi il sindaco, «il prefetto provvederà all'annullamento secondo le prescrizioni di legge». Ecco ma in questa sua iniziativa contano anche le convinzioni del cittadino Giuseppe Pecoraro?

«Non contano in alcun modo, mi permetta. Io sono il prefetto, sono ufficiale di Governo e devo garantire l'applicazione delle leggi dello Stato italiano, così come richiesto anche dalla circolare del Ministero dell'Interno. Dovesse cambiare la legge, dovesse arrivare una nuova normativa, allora mi regolerei di conseguenza. Ma io devo attenermi alla situazione attuale che è molto chiara: non c'è una norma che consenta la registrazione dei matrimoni tra coppie gay. Non penso di dovere aggiungere altro».



Scusi, prefetto, però giovedì è uscita una sua intervista in cui le spiegava che avrebbe cancellato la registrazione dei matrimoni tra coppie gay. Da allora a oggi il dibattito in città e nel resto del Paese è cresciuto. Ma cosa le hanno detto i cittadini che ha incontrato? L'hanno sostenuta o le hanno chiesto di desistere?

«Su questo tema ci sono opinioni differenti. Sono stato ad alcune cene e ho constatato che le opinioni sono varie, chi la pensa in un modo, chi in un altro. E' un tema che divide. Ma vorrei ribadire: io devo garantire l'applicazione della normativa, che è chiara, le opinioni personali non contano».