Secondo l'accusa la tangente, scaturita da false fatture, sarebbe stata impiegata per incaricare una società specializzata ad effettuare il falso sondaggio e portare a termine l'operazione di «telemarketing politico» a favore del listino dell'ex presidente della Regione Lazio, Renata Polverini.
L'ex Governatrice, indagata in un primo momento, è poi uscita dall'inchiesta e archiviata. L'indagine prese le mosse da una denuncia presentata da Accenture dopo la scoperta di un giro di false fatturazioni. «Non c'è stato nessuna forma di finanziamento illecito - ha commentato Alemanno, presente in aula al momento della lettura della sentenza -. Ero estraneo a tutta questa vicenda, non sono stato percettore di nulla. Per me si chiude un processo che non doveva neanche partire».
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