Roma, stretta del piano anti-traffico: via dal Centro anche le Euro 3

Roma, stretta del piano anti-traffico: via dal Centro anche le Euro 3
di Giuseppe Gioffreda e Alessia Marani
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Martedì 11 Ottobre 2016, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 21:03
Fuori anche tutti gli autoveicoli Euro 3 dal Centro storico a partire dal primo gennaio del 2017. La Ztl (anche quella di Trastevere) non sarà più accessibile a ben 272.383 veicoli su oltre 1,7 milioni circolanti. La disposizione è compresa nel nuovo Piano generale del traffico urbano approvato in Campidoglio nell'aprile del 2015 e deliberato all'epoca del commissario straordinario Francesco Paolo Tronca.




Sempre nel 2017, poi, arriveranno i varchi elettronici in corrispondenza dell'anello ferroviario. Si tratta di un'autentica rivoluzione per i romani, dal momento che lo stesso Pgtu prevede l'adozione dei cosiddetti bonus in entrata, ovvero un plafond di 120 ticket all'anno (di più per chi abita dentro l'anello), esauriti i quali bisognerà pagare per accedere: tre euro per i veicoli Euro 4, due per gli Euro 5 e 1 per gli Euro 6.

LE PRIORITÀ
Il piano considera anche degli extrabonus (sessanta) per alcune categorie di lavoratori (artigiani, medici, ecc..) che dovranno, però, essere definiti da una delibera ad hoc. Al momento, però, di certo c'è solo che le telecamere verranno installate e con un finanziamento europeo pari a circa 50 milioni di euro. Ma già nel 2015 si prospettò uno scivolamento in avanti dell'entrata in vigore dell'ecopass per l'anello ferroviario al 2018.
Dagli uffici dell'assessorato alla Mobilità fanno sapere di stare «lavorando per trovare una soluzione di sintesi fra il diritto alla mobilità e la tutela del diritto alla salute», premesso che tuttavia il secondo - anche nel rispetto degli obblighi con l'Europea che ha già multato l'Italia per il superamento dei valori limite del NO2, il diossido di azoto, anche nella Capitale - «è prioritario».
LE CRITICITÀ
Una gatta da pelare non da poco per la nuova amministrazione M5S. Perché se l'obiettivo del Piano resta quello di ridurre l'uso dell'auto privata per aumentare di almeno 6 punti percentuali il numero di cittadini che utilizzano bus e metro per spostarsi, è pur vero che gli altri interventi delineati (il potenziamento del trasporto pubblico di superficie, dei nodi di scambio e la fluidificazione di principali assi di scorrimento della città) nella strategia del Comune sono lungi dall'essere stati attuati.
Numerose le criticità a cui dovere fare fronte: a partire da un intero municipio, il X, quello di Ostia, che si trova a più di 20 chilometri di distanza dal cuore della città e dai suoi uffici e quasi totalmente dipendente dalla sola ferrovia Roma-Lido per i collegamenti con il centro.
Nella prima stesura del Pgtu, non a caso, si parlava di trasferimento della proprietà della ferrovia urbana dalla Regione al Comune. Per un romano residente a Ostia dovere raggiungere la zona di Ponte Milvio per lavorare, per esempio, rischierebbe di trasformarsi in un incubo maggiore di quello attuale e oltretutto più costoso.
IPOTESI PROROGA
Intanto, l'assessorato di Linda Meleo ha ancora venti giorni di tempo per studiare anche come aiutare i romani ad adattarsi al più imminente divieto che scatterà a partire dal primo novembre, quando nell'intera Fascia verde, non si potrà più accedere a bordo di veicoli alimentati a benzina Euro 1 (66.593 veicoli, secondo i dati dell'ultimo rapporto Aci) e a gasolio Euro 1 e 2 (altri 70.307 veicoli).
Quasi 137mila autoveicoli, dunque, non potranno più uscire dai box, banditi in un'area molto più estesa dell'anello ferroviario, che va da Vigna Clara fino all'Ardeatina. Gli uffici capitolini stanno verificando gli estremi per una norma transitoria che permetta almeno ai residenti di correre ai ripari e adeguarsi in un certo lasso di tempo. Una proroga, dunque, per i romani residenti o domiciliati costretti a usare l'auto (o l'autocarro) per spostarsi, specialmente per lavorare.
STOP INCIDENTI
Dal primo novembre del 2017, oltretutto, il divieto si estenderà anche agli autoveicoli alimentati a benzina Euro 2 e ai diesel Euro 3. In pratica il centro storico e dintorni, nel giro di un anno, secondo il programma già varato dalla giunta Marino, dovrebbero essere inibiti a quasi mezzo milione di auto: 242mila auto a benzina euro 2 e 232mila a gasolio euro 3 (dati Aci). Una drastica riduzione che dovrebbe servire, nei piani, a fare diminuire anche il numero degli incidenti (circa quindicimila ogni anno) e a dimezzare i morti sulle strade capitoline. Ma al di là dei numeri, il Campidoglio dovrà tenere conto delle reali esigenze dei romani e delle necessità soprattutto dei tanti pendolari, dal litorale ma anche dalla provincia.
 
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