I CONTROLLI
Solo che le fatture erano state create a tavolino, anzi al telefono, a fronte di operazioni inesistenti. «Nell'ambito dell'attività di verifica svolta dalla polizia valutaria non sono stati rivenuti documenti o altri elementi in grado di riscontrare la reale esecuzione da parte della Urban Service, direttamente o indirettamente, delle prestazioni oggetti del contratto», appuntano gli investigatori.
Come confermano le intercettazioni telefoniche e ambientali. «Dalle conversazioni», si legge sulle carte di indagine «si evince non solo che le fatture venivano predisposte in via postuma, ma che la finalità della falsa fatturazione era quella di consentire ai referenti della Traffic Control, in particolare al Crognale, di riavere in contanti, detratto il dovuto per costi e corrispettivi, le somme versate in pagamento delle false fatture». Un lavoro non facile per le segretarie. Le false fatture rischiano di sovrapporsi ad altre. Dopo il controllo della finanza così i responsabili delle società corrono ai ripari predisponendo dei rapportini (così li definiscono) su della documentazione fornitagli in bianco.
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