Roma, «Tivoli, incendio innescato dai lavori sulla ferrovia»

Roma, «Tivoli, incendio innescato dai lavori sulla ferrovia»
di Elena Ceravolo e Adelaide Pierucci
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Mercoledì 9 Agosto 2017, 08:52 - Ultimo aggiornamento: 08:54

Mentre Tivoli continua a bruciare da Sant'Agnese a Monte della Crocetta, la procura lavora su tre fronti per accertare la responsabilità del rogo costato la vita lunedì pomeriggio a Ines Scrocca e Rosanna Schianchi, madre e figlia di 92 e 68 anni, asfissiate dal fumo in casa.

TRE FILONI
Le fiamme potrebbero essersi propagate da un focolaio acceso da un vicino intento a bruciare rifiuti e sterpaglie, dal cantiere della stazione ferroviaria a valle del casale avvolto dall'incendio, o dall'opera di un piromane, anche se per ora inneschi non ne sono stati trovati. Incendio boschivo e omicidio colposo: il fascicolo aperto dal procuratore capo di Tivoli, Francesco Menditto e dal pm Filippo Guerra, per ora senza indagati, punta su queste due ipotesi di reato, entrambe colpose. E probabilmente concatenate con altre violazioni. Il rogo potrebbe insomma essersi sprigionato da un piccolo focolaio. Per poi alimentarsi in pochi minuti con rovi secchi, rifiuti, legna e materiali di scarto trovati ammassati anche sotto le vicine abitazioni, un gruppo di case circondate per lo più da spiazzi incolti sopra la stazione ferroviaria. I carabinieri forestali, gli agenti del commissariato e i colleghi della polfer sono stati delegati alle indagini. Primo obiettivo: accertare il punto di partenza del rogo.

I PARENTI: «ORA CHIAREZZA»
E' strazio per i parenti delle vittime. «Una morte atroce su cui ci aspettiamo che sia fatta chiarezza. Vogliamo sapere come è stato possibile - sono le parole di Sante Schianchi che non può nemmeno pensare a quella trappola infernale che in pochi secondi ha portato via la mamma e la sorella. Unico superstite: il cognato Aldo Conti, 75 anni, trovato in forte stato di choc: «Ho cercato in tutti i modi di andare su, ma non ci sono riuscito. Continuavo a chiamarle, ma non rispondevano più» dice disperato. Lo hanno dimesso durante la notte, da allora non ha smesso di piangere. Ripercorre il pomeriggio Sante Schianchi, le prime voci di un incendio, poi la telefonata e la corsa. «E' stato tutto all'improvviso da come ci hanno raccontato spiega C'era un incendio a valle, verso la ferrovia. Mio cognato aveva provveduto a bagnare tutt'intorno alla casa per precauzione, il terreno e le finestre. Poi è cambiata la direzione del vento, il fuoco ha divorato il vicino canneto e in un lampo le fiamme erano intorno al villino. Mia sorella è corsa al piano di sopra da mia madre per portarla via. Fumo e calore non hanno lasciato loro scampo».

«UCCISE COME TOPI»
Un incubo che non si può dimenticare. «Se c'è dolo deve essere accertato aggiunge Adriana, la moglie di Sante perché in questo caso sarebbe un omicidio. Non si può far morire le persone come topi». In quella casa Ines Scrocca abitava da 35 anni, accanto alla figlia Rosanna, casalinga, che viveva nell'appartamento al piano terra. Una famiglia unita la sua, che ogni mattina si ritrovava per la consueta passeggiata, esattamente come il giorno della tragedia: «Mia mamma che ci fosse vento o gelo voleva uscire per fare colazione in centro ricorda Sante - Così io o mio cognato le accompagnavamo e a volte già cominciava ad avviarsi a piedi. Lei a 92 anni era una donna energica, alle spalle una vita di lavoro: dall'impiego alle Poste al trasferimento per amore in una fattoria di Mozzano, in provincia di Parma, poi il ritorno a Tivoli. E mia sorella era il fulcro su cui ruotava tutta la nostra famiglia». La procura ha disposto l'autopsia sulle due donne: un primo esame conferma la morte per asfissia. Stavano cercando di lasciare la casa: sono state trovate distese tra la cucina e il corridoio.