Massimo Ferrero denunciato: cambiata la serratura di casa per impedire il sequestro. Lui: «È stato qualcun altro»

Ieri è stato interrogato: «Montature contro di me, non ho modificato nulla»

Massimo Ferrero denunciato: avrebbe cambiato la serratura di casa per impedire il sequestro
di Michela Allegri
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Venerdì 6 Ottobre 2023, 00:07 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 11:13

Avrebbe violato l’ordine del giudice, che aveva disposto il sequestro di un immobile di sua proprietà nel quartiere Parioli, cambiando le serrature in modo da impedire l’ingresso della custode giudiziaria. «È tutto falso, qualcun altro le ha cambiate, tanto che quando un mio collaboratore è andato là e ha provato ad aprire la porta la chiave non funzionava e io ho presentato un esposto», si è difeso in aula. A parlare in aula in Tribunale, con accento romanissimo, è il “Viperetta”, Massimo Ferrero, ex presidente della Sampdoria già finito a processo per bancarotta fraudolenta e per una maxi evasione fiscale. Questa volta, Ferrero è sul banco degli imputati per violazione dei sigilli messi nel palazzo romano su disposizione del giudice, nel 2019.

LA DENUNCIA
A denunciarlo, la curatrice giudiziaria, che ha raccontato ai magistrati di avere incontrato Ferrero al Tribunale civile, prima di un’udienza che lo riguardava, e di avergli sentito dire che aveva cambiato le serrature del portone di casa.

Lo stesso palazzo, oltretutto, già in passato era finito nel mirino della Procura: l’ex presidente della Samp era stato accusato di abusi edilizi per avere tentato di installare nell’attico una jacuzzi, di rifare i pavimenti e demolire i tramezzi, nonostante un divieto di ristrutturazione imposto dal direttore dell’Unità organizzativa tecnica del II Municipio nel 2011. In questo caso, invece, come si legge nel capo di imputazione, avrebbe manomesso «i sigilli apposti sulla porta di ingresso dell’immobile in via Torquato Taramelli per impedirne l’accesso», non rispettando il provvedimento emesso nell’ambito di una procedura esecutiva del tribunale di Roma. Un reato che, in caso di condanna, viene punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. I fatti sono del 12 novembre 2019. 

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LA VERSIONE
Ieri in aula Ferrero, assistito dall’avvocato Giuseppina Tenga, ha dato una versione dei fatti opposta rispetto a quella data dalla curatrice fallimentare: «Tutte falsità - ha detto - sono stato io a trovare le serrature cambiate, tanto che ho anche presentato un esposto per denunciare questa situazione». E ancora: «Ero al tribunale civile con i miei avvocati, mi avevano sequestrato tutto. Ho incontrato una signora che oggi so essere un avvocato e che era la responsabile giudiziaria dell’immobile. Mi ha detto: Hanno liberato l’immobile. E io le ho risposto: Ma sei tu che hai modificato la serratura, che hai messo i sigilli? Lei se ne è andata farfugliando e in quel momento non ho dato peso alla cosa, perché avevo problemi più seri. Poi ho saputo che era il custode delegato alla vendita. Ho fatto un esposto dicendo che c’era una serratura diversa, io non ho cambiato proprio niente. A me avevano detto che ero io il custode. L’ho anche pagata 12mila euro per la procedura. E ora mi ritrovo qui, non capisco neanche il motivo».

 

IL SEQUESTRO
Poi ha parlato di quegli anni, quando la Procura aveva disposto il sequestro dei suoi conti correnti e dell’appartamento: «L’immobile l’ho comprato dieci anni fa, in quel periodo mi avevano sequestrato tutto, perché mi avevano accusato di non avere pagato delle tasse. Adesso lo ha comprato la mia ex compagna». Alla fine della sua deposizione, si è alzato e ha guardato l’orologio, dopo avere stretto la mano a giudice e pm: «Me ne posso andare? Vorrei anche andare a lavorare». Poi ha deciso di fermarsi fino alla fine dell’udienza, intervenendo ogni tanto - rimproverato - mentre parlavano due testimoni.

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